Missioni Consolata - Maggio 2009

governo vietnamita sarebbe pron- to a ricevere una visita del papa? Posso rispondere sì e no allo stes- so tempo, perché non tutti i membri del governo vietnamita hanno la medesima visione nel valutare una eventuale visita papale.Dipende dalle condizioni contingenti della si- tuazione politica, sociale ed econo- mica che vivrà il paese nel periodo in cui questa visita verrà proposta. Questa continua ricerca di equili- brio di poteri all’interno del gover- no vietnamitami permette di ad- dentrarmi in un’altra domanda, più strettamente politica: la storica divisione della nazione vietnamita, non solo ideologica,ma anche cul- turale e religiosa, porta allo scon- tro di due fazioni che si dividono cautamente le cariche del potere per raggiungere un equilibrio più o meno precario: semplificando al massimo possiamo dire che i mem- bri del governo originari del Sud fanno parte della fazione progres- sista, aperta ai cambiamenti,men- tre i membri originari del Nord so- no più conservatori.Quale fazione prevale attualmente? Effettivamente all’interno del go- verno vietnamita c’è una parte di membri che vuole cambiare lo stato delle cose anche inmodo non re- pentino, mentre un’altra ostacola questa visione. La supremazia dell’u- na o dell’altra fazione non è sempre così chiara perché il bilanciamento delle forze si basa sulla contrattazio- ne sulla base del do ut des . Lapoliticadei paesi si ripercuote anche sullo sviluppo internodella chiesa locale; così, seppur vicine, la chiesa vietnamita si è sviluppata in modo completamente differente daquella cinese: inVietnam,ad e- sempio, non esiste la chiesapatriot- tica. Ho avuto l’opportunità di cono- scere la chiesa in Cina e di avere scambi di opinione con fedeli e preti cinesi.Noi abbiamo già conosciuto la situazione che la Cina sta attraver- sando attualmente: prima degli anni ‘80 avevamo anche noi due chiese, anche se il contesto era differente. La chiesa cattolica in Cina è chiama- ta chiesa «sotterranea» perché non riconosciuta dal governo.Allo stesso modo anche noi, nel Nord del Viet- 58 MC MAGGIO 2009 VIETNAM mantenga due tipi di approccio, co- me dimostra la recente diatriba con l’amministrazione di Hanoi sulla restituzione dei terreni confi- scati negli anni ‘50. È davvero così diverso il rapporto che la chiesa de- ve instaurare con le amministra- zioni del Nord e del SudVietnam? La difficile situazione al Nord è da- ta da una mancanza di dialogo e dall’oggettiva difficoltà di cooperare con le autorità delle regioni setten- trionali, ancora sospettose della reli- gione. Quando andammo nella visi- ta ad limina a Roma, il papa Giovanni Paolo II, che aveva una grande espe- rienza di vita e di confronto con i re- gimi comunisti, ci disse di persevera- re con il dialogo, raccomandandoci di essere sempre sinceri e franchi, in modo da cooperare per lo sviluppo del paese e del popolo vietnamita. E questo è quanto cerchiamo di fare. Di recente i media hanno ipotizza- to una visita papale inVietnam. Non le chiedo quanto siano fonda- te queste voci,ma vorrei sapere: il SCHEDA BIOGRAFICA N ato nel 1934 a Hoa Thanh, nella diocesi di Can Tho, nell’estremo sud del Vietnam, Jean-Baptiste Pham Minh Man compie gli studi secondari e la preparazione umana e spirituale nel seminario minore di Pnompenh (Cambogia) dal 1946 al 1954. Quindi viene inviato al seminario maggiore di San Giuseppe di Saigon (oggi Ho Chi MinhVille) dove studia filosofia (1954-1956). Dopo un periodo di insegnamento nella scuola secondaria, nel 1961 riprende gli studi di teologia nel seminario maggiore di Saigon ed è ordinato sacerdote nel 1965 nella cattedrale di CânTho. Giovane sacerdote insegna presso il seminario minore Beato Quy a Cai Rang (Can Tho), finché il vescovo lo manda, nel 1968, negli Stati Uniti per stu- diare presso l’Università di Loyola a Los Angeles. Rientrato nel 1971 in Vietnam, riprende l’insegnamento presso il seminario minore Beato Quy, fino al 1974. Con la fine della guerra Usa-Vietnam (1975), la riunificazione del paese e l’estensione del regime comunista anche al Sud-Vietnam, il governo chiude o confisca alla chiesa strutture e centri per le attività pastorali, educative e cari- tative, come seminari, scuole, ospedali. In tale situazione, don Jean-Baptiste è incaricato della formazione sacerdotale. Dal 1976 al 1981 i seminaristi ven- gono formati insieme, secondo le limitate disponibilità di strutture; dal 1981 al 1988 sono distribuiti nelle parrocchie per completare la formazione, almeno dal punto di vista pastorale, con l’aiuto dei parroci e laici. Nel 1988, il governo concede di riaprire sei seminari maggiori in tutto il Vietnam e don Jean- Baptiste Pham viene nominato rettore del seminario di Cai Rang. Un incarico difficile a causa di concrete difficoltà: locali ridotti, mancanza di professori, an- che perché dal 1975 nessun sacerdote può essere inviato all’estero per lo stu- dio superiore delle materie ecclesia- stiche. Nel 1993 don Jean-Baptiste Pham è nominato coadiutore, con diritto di successione di mons. André Nguyên Van Nam, vescovo di My Tho. All’ordinazione episcopale sceglie come motto: «Come io vi ho amati». Nel 1996 si reca a Roma per la visita ad limina . Nel mese di marzo del 1998, mons. Pham viene nominato vescovo di Ho Chi Minh Ville, sede vacante da tre anni. Nel 2003 Giovanni Paolo II lo eleva alla dignità cardinalizia. Oggi la diocesi da lui guidata conta 316 sacer- doti e 209 parrocchie, 646 mila laici iscritti a 16 grandi associazioni cattoli- che. B.B.

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