Missioni Consolata - Maggio 2009

MISSIONI CONSOLATA MC MAGGIO 2009 39 no riempite oltre ogni limite. Il problema non ha trovato una soluzione neppure con il governo di centrosinistra, con il quale Iel- sur ha avuto qualche incompren- sione, a dimostrazione dell’indi- pendenza della Ong. In particola- re, non sono state gradite le critiche sulle condizioni all’inter- no delle carceri. «Non ci hanno guardato - spiega Luis - con la mente aperta che do- vrebbero avere i progressisti. Non hanno capito che noi siamo un’or- ganizzazione indipendente che agisce soltanto per la difesa dei di- M ontevideo. Dall’alto dell’ot- tavo piano il panorama sul- la Plaza Independencia è molto attraente. Siamo nella sede dell’«Istituto di studi legali e sociali dell’Uruguay» ( Instituto de estu- dios legales y sociales del Uruguay , Ielsur), un’organizzazione di dife- sa dei diritti umani sorta nel luglio 1984, immediatamente dopo la fi- ne della dittatura. Un gruppo di avvocati si unì per presentare denuncie di lesa uma- nità contro i responsabili della dittatura. Questo fu l’inizio: la lot- ta contro l’impunità, che ancora oggi rimane un tema importante in Uruguay, dato che in 20 anni nessuna persona è stata incarce- rata per quel delitto. Questo è sta- to il tema storico, ma poi Ielsur ha iniziato a diversificare la sua te- matica. Oggi l’organizzazione si occupa di diritti umani in varie aree: dalle carceri ai minori, dalla libertà di espressione ai diritti economici, sociali e culturali. L uis Pedernera è uno dei mem- bri dell’associazione. Dopo aver raccontato di aver cono- sciuto Barrio Sur e i problemi lega- ti al traffico della droga, gli do- mandiamo se Montevideo sia una capitale violenta. «Secondome, no - risponde -. Per lomeno non nella misura in cui ap- pare da certi settori politici e da certa stampa. Di norma, l’uru- guayano è una persona amabile, che si preoccupa del vicino, ma il sistema penale rompe per defini- zione i vincoli comunitari». Negli anni Novanta, i governi di destra hanno attuato una politica repres- siva. Con l’approvazione, ad esem- pio, della «Legge di sicurezza cit- tadina» ( Ley de seguridad ciuda- dana , 1995). Come sta accadendo in molti paesi del mondo, dall’in- sicurezza e dalla paura della gen- te hanno creato il loro consenso. Così le carceri dell’Uruguay si so- Com’è cambiata la percezione dei diritti umani in un paese che ha conosciuto la dittatura? Nei diritti sono compresi anche i diritti economici, sociali e culturali o soltanto quelli politici? Il diritto alla sicurezza va salvaguardato anche calpestando gli altrui diritti? È giusto salvare le banche private con soldi pubblici? Di tutto ciò siamo andati a parlare nella sede dell’«Istituto di studi legali e sociali dell’Uruguay» (Ielsur). di Paolo Moiola BANCHE E PERSONE: IL DIVERSO PESO DEI DIRITTI come diritti: incontro con Ielsur D Luis Pedernera, nella sede di Ielsur.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=