Missioni Consolata - Maggio 2009
MISSIONI CONSOLATA da molta gente della diaspora, che è un grossomercato perché ha no- stalgia del paese e il bisogno di ve- dere immagini. Non dobbiamo fare un combatti- mento di retroguardia.C’è poi la di- stribuzione informale dei vcd.Come strutturarla?». Il noto documentarista Jean-Ma- rie Teno ha realizzato una pellicola proprio su questo tema: Lieux saints (luoghi santi). FINANZIAMENTI E NUOVI MODELLI «Il terzo polo sono i finanziamenti - sottolinea Ngangura - che devono essere sempre più africani. E il più possibile privati. Lo stato deve aiuta- re riducendo tasse, diritti di ripresa, ecc.Deve facilitare a livello legislati- vo tutto quello che è produzione e distribuzione.Ma è difficile per i no- stri stati finanziare anche il cinema». La tecnologia digitale, che - a det- ta di molti - è nociva sul piano della distribuzione perché rende molto facile la pirateria, ha aperto nuove frontiere ai giovani che si orientano verso questomestiere. «Siamo in unmomento di transi- zione: è un periodo che sta moren- do per lasciare spazio a un altro» so- stiene Cheick Fantamady Camara, regista guineano che nel 2007 vinse il premio del pubblico con il suo Il va pleuvoir sur Conakry (Pioverà su Co- nakry). «È tempo che i giovani africani prendano inmano il loro cinema e penso che con l’avvento del video digitale questa rivoluzione stia di- ventando realtà.Avviene attraverso il cinema popolare prodotto a basso costo in grande quantità; e da que- sta scaturirà la qualità. Penso alla Ni- geria e anche al Burkina con Bou- bakar Diallo (vedi box). Gente che non è nel sistema che abbiamo adottato noi, quello dei fi- nanziamenti dall’estero. Loro si finanziano i propri film e hanno il pubblico dalla loro parte. Quando proiettano fanno il tutto e- saurito. In un continente dove non c’è una reale politica per il cinema, è questo il sistema che si deve adotta- re, e ora questo è possibile grazie al digitale». E sulla questione della chiusura dei cinema sul continente: «Anche le MC MAGGIO 2009 19 MALI-USA-SUDAFRICA UNA STORIA MISSIONARIA, INEDITA C heick Cherif Keita è maliano, ma dal 1977 vive nel Minnesota (Usa), dove insegna let- teratura francofona. Ma la sua passione lo porta su una storia dimenticata e diventa regista di documentari. «Gli antenati possono ispirare un maliano a cercare la storia nascosta di due famiglie lon- tane, ma che sono state legate da un passato remoto» racconta. Si parla di una famiglia nordamericana e una sudafricana di inizio secolo: «John Dube era uno Zulu. Fondò l’A- frican national congress (Anc) prima della nascita di Mandela, diventandone il primo pre- sidente dal 1912 al 1917». Il regista scopre che John Dube aveva avuto una grande fortu- na: una coppia di missionari protestanti, William eAidaWilcox lo avevano accolto e fat- to studiare negli Usa nel 1887, all’età di 16 anni. «Poi è diventato un pioniere della rivoluzione intellettuale e politica del suo paese». «U na storia umana, una storia dimenticata» che coinvolge totalmente il professore- regista. Keita realizza il primo film nel 2005 sulla vita di Dube. Poi nel 2008 fa un passo indietro con un film sugli stessi Wilcox, i missionari.«È diventata la mia ricerca per- sonale, la mia implicazione in una storia di famiglie molto lontane da me, prima di tutto, e poi tra di loro. Dal 1926 non c’erano più stati incontri. Grazie a me nel 2007 i discen- denti dei due rami si sono incontrati. Non sapevano neanche dell’esistenza gli uni degli altri». Cheick Keita è convinto che sono gli antenati ad avergli affidato questa missione:«Più tar- di scoprii che i genitori di AidaWilcox erano seppelliti a cento metri da casa mia, negli Usa!». «Questo mostra che abbiamo tutti un dovere comune, come essere umani, di testimo- nianza. Quando una persona fa del bene per aiutare l’umanità, qualsiasi sia la sua religio- ne o la sua nazionalità, dobbiamo raccontare la sua storia». Ma.B. Cemetery story - A rebel missionary in SouthAfrica (Storia di cimitero - un missionario ri- belle in Sudafrica), documentario, Mali, 2008. FESPACO 2009 I PREMI Film lungometraggi - Etalon d’oro di Yennenga: Teza , Etiopia, di Haile Gérima - Etalon d’argento: Nothing but the truth , Sudafrica, di John Kani - Etalon di bronzo: Mascarades, Algeria, di Lyes Salem - Premio Oumarou Ganda: Le fauteuil , Burkina Faso, Missa Hébié - Premio dell’Unione europea: Cœur de lion , Burkina Faso, Boubakar Diallo - Premio del pubblico: Le fauteuil , Burkina Faso, Missa Hébié - Migliore interpretazione femminile: Sana Mousiane in Les jardins de Samira, Marocco - Migliore interpretazione maschile: Ropulana Seiphmo in Jerusalema , Sudafrica - Migliore sceneggiatura: L’absance , Guinea, di Mama Keita - Migliore immagine: Nic Hofmeyer, in Jerusalema , Sudafrica - Miglior suono: Mohamed Hassib in Les demons du Caire , Egitto - Miglior colonna sonora:Kamal Kamal, in Adieu Mères ( Wadaan Oummahat),Marocco - Miglior scenario: Abdel KarimAkauach, in Adieu Mères , Marocco - Miglior montaggio: David Helfand in Jerusalema, Sudafrica - Miglior locandina: Les feux de Mansaré, Mansour SoraWade, Senegal Film cortometraggi - Puledro d’oro: Sektou , Algeria, di Khaled Beanissa - Puledro d’argento: C’est dimanche , Algeria, Samir Guesmi - Puledro di bronzo: Waramutseho , Camerun, BernardA. K.Yanghu Film della diaspora - Premio Paul Robson: Jacques Roumain, la passion d’un pays ,Haiti, ArnoldAntonin Film documentari - Primo premio: Nos lieux interdits , Marocco, Leila Kilani.
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