Missioni Consolata - Maggio 2009
MISSIONI CONSOLATA Rahamefy, che insegna all’Università di Antananarivo, è intitolato: Sette e crisi religiose inMadagascar . RELIGIONETRADIZIONALE Forme e credenze della religione tradizionale variano a secondo delle regioni in cui è diviso il Madagascar. Cielo, terra e acqua sono sacri.Così pure, un po’ovunque, esistono luo- ghi sacri: laghi, grotte,montagne, fo- reste, alberi. Su di essi gravano inter- detti e tabù ( fady ). Sono luoghi di preghiera e di sacrifici. Vi si deposi- tano offerte e fiori. Importanti sono i punti cardinali della terra. La costruzione di una ca- sa deve rispettarne l’orientamento. Sono essi che preservano la casa da tabù e la caricano di senso. L’est, do- ve sorge il sole, è una direzione par- ticolarmente sacra, quella del culto degli antenati; il nord è invece un luogo che esprime e indica onore e stima. Lo spazio viene così ritualizza- to. L’est è opposto all’ovest nel sen- so di puro e impuro, sacro e profano; il nord al sud, ossia il re contrappo- sto al popolo, il nobile al plebeo. Non è però facile definire la religio- sità dei malgasci, fondata su tutta una serie di riti e tabù,come per e- sempio il sacrificio dello zebù, i giorni fasti e nefasti, la divinazione, la guari- gione dallemalattie, i riti propiziatori, la cerimonia del «bagno delle reli- quie regali»,quelle per la riproduzio- ne ordinata del ciclo annuale, i riti della circoncisione dei bambini con cui si consacra la loro appartenenza sociale alla famiglia paterna. Tutti questi riti hanno la funzione di met- tere l’uomo in comunione con la divi- nità. Gli antenati, dotati di poteri magi- ci, ne sono per eccellenza gli inter- mediari. Studi recenti hanno anche messo in evidenza che un dio di no- me Zanahary, creatore del cielo e della terra, è superiore a tutte le divi- nità e a tutti gli idoli.A lui, invisibile, i malgasci si rivolgono attraverso la mediazione degli antenati e di divi- nità secondarie. La base della religione e della cul- tura malgascia consiste però princi- palmente nel rispetto e nella vene- razione degli antenati, fondati su un complesso di riti di sepoltura. Il più noto e costoso di questi riti è il fa- madihana (letteralmente «rivoltare le ossa»), una cerimonia di esuma- zione e di nuova sepoltura del cada- vere, che normalmente si ripete o- gni sette anni e ha lo scopo di riuni- re tutta la grande famiglia, rinnovare i legami familiari e quelli con gli an- tenati e, non ultimo anche se spesso inconscio, di esorcizzare la paura della morte. Le salme vengono estratte dalla tomba, ripulite e avvolte in tappeti di paglia e poi fatte «ballare» sopra la folla in festa. L’orchestrina suona unmotivo allegro. I tavoli sono cari- chi di dolci, di carne di zebù o di por- co ben ingrassato, di rhum estratto dalla canna da zucchero e di ciotole di riso fumante. Le salme vengono poi avvolte con fasce di colore bian- co, il colore funebre tradizionale, e quindi cosparse di profumo e se- gnate con i loro nomi. Segue unmomento di silenzio, i cui membri della famiglia tengono in grembo i corpi dei defunti,comuni- cando con loro senza pronunciare pa- rola e piangendo lacrime di felicità in un’atmosfera carica di emozione. Infi- ne, dopo che i corpi sono fatti nuova- mente «ballare» intorno alla tomba di famiglia, la pietra tombale vienemu- rata e chiusa per altri sette anni. La famadihana o rito di esumazio- ne dei defunti diventa così la festa dei morti e dei vivi. L’EVANGELIZZAZIONE Il cristianesimo penetrò nella grande isola rossa, a parte qualche sporadico incontro con i portoghesi, soltanto nei primi decenni del seco- lo XIX .Nel 1817 re Radama I cominciò a intrattenere relazioni diplomatiche con gli inglesi. L’influenza britannica durò fino a gran parte del secolo. Con gli inglesi arrivarono i primi mis- sionari protestanti, gallesi e norve- gesi, e la LondonMissionary Society . Molti di essi morirono di febbre po- co dopo il loro arrivo. I sopravvissuti non si diedero per vinti e in breve tempo convertirono al protestante- simo la corte della dinastia Merina. MC MAGGIO 2009 11 La cattedrale di Antananarivo. A sinistra,madre con bimbo ammalato davanti al dispensario delle suore del Sacro Cuore.
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