Missioni Consolata - Aprile 2009
COREA DEL SUD COMMOSSO ADDIO AL CARDINAL KIM O ltre 20 mila coreani fra cattolici e non, hanno sfilato davanti alla salma del card. Stephen Kim, dece- duto all’età di 87 anni, il 16 febbraio scorso, ricordandolo come un “gi- gante” della Chiesa coreana, un pa- store che ha saputo dare un impulso notevole alla presenza cristiana e al- l’evangelizzazione del Paese. Il card. Cheouing, attuale arcivescovo di Seul, ha ricordato il card. Kim come “apostolo di amore e di pace” presso tutti i coreani, non solo verso i fedeli cattolici. Il card. Kim, nato in una fa- miglia cattolica nel 1922, era stato ordinato sacerdote nel 1951, duran- te la guerra di Corea, distinguendosi per il suo apostolato di pace e ricon- ciliazione. Nominato vescovo nel 1966, nel 1969 era stato creato car- dinale da Papa Paolo VI. Sin dagli i- nizi del suo ministero pastorale, si è impegnato con coraggio e prudenza per la giustizia sociale, difendendo gli operai e gli attivisti che lottavano contro la dittatura. Durante la demo- crazia degli ultimi due decenni ha privilegiato i poveri, i sofferenti e gli handicappati. Pur essendo Ammini- stratore Apostolico della diocesi di Pyongyang, non ha mai potuto mette- re piede nel Nord, a causa del regi- me ateo tristemente noto. Ma si è im- pegnato a fondo per i fratelli a nord del 38° parallelo, soprattutto diffon- dendo lo spirito di riconciliazione e l’urgenza della libertà religiosa. Nel ’95 ha stabilito un’organizzazione religiosa inter-coreana, nella speran- za che un giorno finisca la persecu- zione nel Nord e le due Coree possa- no riunirsi. Tutto ciò ha reso il card. Kim una figura simbolica in Corea, un punto di riferimento e un’autorità morale per tutta la popolazione, al punto di essere definito un “padre della patria”. (Fides) MC APRILE 2009 9 sud delle Filippine. Circa 300 grup- pi di discussione (Fgds) si riuniranno tra aprile e maggio per ripristinare “il processo di pace” nell’isola e da- re un nuovo impulso ai colloqui fra il governo filippino e il Fronte islamico Moro (Milf). Le trattative fra Manila e i ribelli islamici sono bloccate da mesi per la mancata firma del Moa , il documento che stabilisce i territori della regione autonoma musulmana del Mindanao. Ai gruppi di discus- sione parteciperanno più di 6 mila persone che prenderanno in esame quattro domande, quali linee guida per il dibattito: «Qual è la vostra vi- sione della pace? Quali raccoman- dazioni fate in merito ai colloqui di pace tra il governo e il Milf? Cosa consigliate per ampliare il processo di pace? Quale potrebbe essere il vostro contributo personale per la pace a Mindanao?». Mons. Fernan- do Capalla, arcivescovo di Davao e co-presidente della Conferenza ve- scovi-ulema, definisce la serie di in- contri un evento senza precedenti e sottolinea che a beneficiarne sarà tutto il Paese. L’iniziativa è apprez- zata anche dagli esponenti del Milf, a condizione che non vi sia un ruolo attivo del governo. (AsiaNews) KENYA: LA COMUNIONE DOPO IL DESERTO G iovedì, 19 febbraio 2009 le due missionarie italiane Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo, della Congregazione con- templativa delle Piccole Sorelle di Gesù di Charles de Foucauld, sequestrate nel novembre scorso a El-Wak (Kenya) da un gruppo armato proveniente dalla Somalia, sono state liberate dopo 102 giorni di prigionia. La liberazione è avvenuta a Mogadiscio (Somalia), da dove sono state trasferite in aereo all'ambasciata italiana a Nairobi (Kenya). «Raggiunta l’am- basciata italiana, abbiamo trovato le due sorelle gioiose, splendenti, dall'aspetto buono non consumato che ringraziavano Dio per essere tornate alla vita, alla comunicazione, alla comunità. Ho ascoltato la loro vicenda, la forza della loro fede in ogni momento, la loro speranza che a volte veniva meno. Confermano di essere state sempre trat- tate bene, con rispetto, mentre cercavano di capire attraverso l’inglese che qualcuno di loro parlava o dal somalo con cui il gruppo comunicava che cosa succedesse. Il giorno dopo venerdì, abbiamo offerto loro ospitalità nella Casa Regionale dei Missionari della Consolata, porto sicuro nella città. Così sono rimaste qui con noi per vari giorni, pregando tutti insieme, parlando e comunicando dopo tanti giorni di deserto e preoccupazione. Il loro spirito e la loro serenità sono stati contagiosi anche per tutti noi. Il 27 febbraio le due consorelle sono sbarcate a Torino e hanno raggiunto la loro Casa Madre a Cuneo. «È stata davvero dura - hanno detto - ma ci ha aiu- tato la fede». (P. Franco Cellana) Le suore Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo con padre Franco Cellana (a sinistra) a Nairobi.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=