Missioni Consolata - Aprile 2009

MISSIONI CONSOLATA È necessario inoltre lavorare con gli altri governi per sollecitare la loro cooperazione nella promozione di un turismo responsabile». Il rappresentante dell’Unicef in Kenya,Heimo Laakkonen, al mo- mento della pubblicazione dello studio dichiarò : «Turisti e keniani che abusano dei bambini devono essere arrestati, giudicati e puniti». Lo sfruttamento sessuale dei bambini è un reato ai sensi del Codi- ce penale del Kenya,ma lo studio ha dimostrato un altissimo livello del sesso commerciale che coinvolge i bambini.Circa uno su 10 bambini coinvolti nei lavori di sesso è iniziato prima che questi raggiungano la pubertà, afferma la relazione. «Essa riflette un fallimento delle autorità di fornire protezione ai bambini e di perseguire i responsabili di questo commercio» aggiunge la relazione, che inoltre raccomanda a governo, società civile, industria turistica e settore privato di intervenire con ur- genza per mettere fine a queste pra- tiche. COSA FAVORISCE IL FENOMENO Quando i turisti vanno all’estero, c’è la sicurezza dell’anonimato, la quale li libera dalle solite costrizioni che regolano il loromodo di com- portarsi nei loro paesi. Il turismo per- mette alle persone di perdere la loro identità e dà loro la libertà di fuggire dalla realtà e vivere le fantasie. La maggior parte dei turisti si compor- tano diversamente quando sono in vacanza: spendono, si rilassano, be- vono, mangiano di più e si permet- tono dei piaceri che non si permet- terebbero a casa loro. Un altromotivo è che i servizi ses- suali sonomeno costosi che nei loro paesi. I turisti possono permettersi uno stile di vita che non potrebbero mai avere. Marco, un turista italiano, ci rac- conta di essere stato in Kenya per un mese,ma già dopo quattro giorni si vanta di aver avuto relazioni sessuali con cinque ragazze. La prima fu sulla spiaggia, dove aveva poi finto di non avere portato soldi con sé e perciò finì gratis. La seconda, sempre sulla spiaggia se la cavò con 100 scellini (poco più di un euro) perché le disse di avere poco denaro.Con le altre, dovette poi pagare 200 scellini. Molti turisti, pensano che in Africa la vita sia rozza e sfrenata, liberale, senza tanti controlli.Questo può an- che spiegare in parte il perché certe donne europee visitano il Kenya in cerca di sesso. Si stima che il 5 per cento lo faccia per questomotivo.Ai primi posti si trovano tedesche e svizzere. HOBISOGNODI SOLDI PERME E PER I MIEI FIGLI «Molte volte io non sento niente durante le relazioni sessuali.Ci sono casi in cui soffro. Se continuo, è per- ché ho bisogno di soldi per me e i miei figli.Ho imparato a fare i movi- menti meccanicamente per soddi- sfare i miei clienti. Se lo fai bene tor- nano. Questo significa ancora soldi» ci racconta una giovane donna di Mombasa. Per molte ragazze la ragione nu- mero uno è la povertà. La prostitu- zione è vista come la sola soluzione possibile per assicurare la loro so- pravvivenza e quelle delle famiglie. Dai luoghi di origine vanno sulla costa, con la speranza di trovare un turista bianco che possa pagare di più,magari anche sposarle.Diverse ragazze coinvolte nella prostituzio- ne vengono da famiglie divise, op- pure sono cresciute in strada. La po- vertà crescente o il profitto che la prostituzione può dare, rendono l’e- tica sociale tradizionale e i codici di condotta sessuale praticamente in- significanti per molta gente, com- MC APRILE 2009 73 te ai musei e ai villaggi circostanti. L’espansione del turismo lungo la costa è stata anche incoraggiata dal miglioramento dell’aeroporto di Mombasa a livelli degli standard in- ternazionali. L’aeroporto riceve cor- rentemente voli charter diretti dal- l’Europa. A PROPOSITODI MINORI Un’altra piaga è la prostituzione infantile.Questa sta crescendo rapi- damente e coinvolge giovani mino- renni, ragazzi e ragazze.A causa del- l’Aids, inoltre,molti bambini orfani si stanno dando alla prostituzione. Da uno studio condotto dall’Uni- cef e dal governo keniano nel 2006, si è rilevato che almeno 15.000 ra- gazze in quattro distretti sulla costa - Mombasa, Kilifi,Malindi e Kwale - sono state impegnate nel sesso oc- casionale e pagate in contanti. «Queste ragazze sono di età com- presa tra 12 e 18 anni, e costituisco- no il 30 per cento della popolazione totale delle giovani provenienti da questi distretti in questa fascia di età». Inoltre: «Da due a tre migliaia di ragazze e ragazzi sono coinvolti a tempo pieno nel commercio del sesso. Secondo l’Unicef, almeno il 45 per cento delle ragazze ha iniziato a vendersi per denaro, beni o favori a soli 12 o 13 anni. Più del 10 per cen- to di esse ha iniziato quando era di età inferiore a 12. Lo studio dimostra che i keniani maschi sono i peggiori colpevoli di sfruttamento sessuale dei bambini, e costituiscono il 38 per cento dei clienti. I turisti italiani, tedeschi e svizzeri sono classificati come i clienti più comuni rispettivamente il 18, 14 e il 12 per cento. Sempre se- condo l’Unicef: «Gli ugandesi e i tan- zaniani sono al quinto e al sesto po- sto in questa classifica,mentre i bri- tannici e i sauditi sono al settimo e ottavo posto». Sonomenzionati nel- la relazione i rappresentanti di quasi tutte le nazionalità in visita in Kenya. Moody Awori, vicepresidente del- l’epoca dichiarò: «Per combattere lo sfruttamento dei bambini da parte dei turisti, si impone a tutti gli stra- nieri a denunciare il loro domicilio nel paese prima di essere ammessi. Il rovescio della medaglia: prostituzione e turismo sessuale.

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