Missioni Consolata - Aprile 2009

BOLIVIA sdoganare la creazione ufficiale di un esercito paramilitare nominato Union Juvenil Crucenista . Lo stesso gruppo armato che l’11 settembre successivo avrebbe pro- vocato la strage chiamata « El masa- cre de El Porvenir », trucidando 30 contadini inermi nella regione del Pando. Ebbene, con un certo sconcerto, questa Cpe ha riconosciuto come validi proprio quei referendum che fanno delle regioni d’Oriente di fat- to delle regioni autonome, mentre demanda al 2010 l’autonomia delle rimanenti 5 regioni, fra cui La Paz. Un altro tema che evidenzia alcu- ne contraddizioni, è quello degli Ogm. La legislazione precedente, quella ereditata dal neoliberalismo, aveva permesso che molti prodotti agricoli geneticamente modificati entrassero in Bolivia, fra cui la soia. Nel testo costituzionale approvato a Oruro nel novembre del 2007 dal- l’Assemblea costituente, l’articolo 408 recitava: «Si proibisce la produ- zione, importazione e commercializ- zazione dei transgenici». Dopo alcuni mesi di contrattazioni, l’ar- ticolo 409 del- la Cpe risulta essere: «La produzio- ne, importazione, commercializza- zione dei transgenici sarà regola- mentata per legge». In effetti, i mesi che hanno prece- duto il referendumdi gennaio sono stati una specie di «mercato di arti- coli costituzionali» che sottendeva alla creazione di un equilibrio inter- no al paese.Oltre cento articoli sono stati modificati in corsa.Ma non è stato abbastanza. CITTÀ E CAMPAGNA Il risultato del referendum infatti, non ha sfiorato i numeri stellari del referendum revocatorio del 10 ago- sto scorso, che aveva decretato un granitico consenso al governo Mo- rales. E seppure certifichi che la maggioranza della popolazione sia a favore della Cpe, disegna per l’en- nesima volta una Bolivia profonda- mente divisa. Non solo fra altopiani e Oriente, fra indigeni e blancoidi (meticci).Ma anche e soprattutto, fra città e cam- pagna. Nelle zone rurali, il consenso alla Cpe ha raggiunto l’80%.Nelle città dell’est del paese, la retorica del «razzismo al contrario» che pregiu- dica i bianchi a favore degli indigeni, ha invece fatto presa sugli indecisi e sui mestizos . Le destre,dal canto loro, non sono messe così bene: non hanno in que- stomomento un leader carismatico e sono inminoranza.Ma hanno vin- to su un altro importante punto: il latifondo. Il referendum costitu- zionale era affiancato da quello che chiedeva alla popolazione di votare il limitemassimo di ettari A lato: donne indigene danzano l’«anata andina» ad Oruro. Sotto: donna e bimbo del Chapare.

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