Missioni Consolata - Aprile 2009
P artiamodaCalcuttaall’albadel 27 dicembre 2008. Sui marcia- piedi uomini seminudi si stan- no lavando, azionando le prese d’ac- qua pubbliche, altri sistemano ban- chi con le mercanzie.Usciti dalla città, villaggi e lembi di campagna si susseguono fino al confine col Ban- gladesh. Lasciato l’edificio fatiscente della dogana indiana, ci troviamo in un paese che pare più ordinato e acco- gliente, anche se densamente po- polato. Una fila di autobus ammac- cati, ma dipinti a colori vivi, è ferma in attesa, sotto i giganteschi alberi di tamarindo che bordano la strada; gli autisti ci fissano stupiti. Lungo il percorso che ci condurrà a Khulna incontriamo gruppi di ma- nifestanti: tra due giorni ci saranno le elezioni, le prime dopo l’arresto di BegumKhaleda Zia nel gennaio del 2007 e il successivo governo di tran- sizionemilitare. La gente inneggia al partito di SheikhHasina . « Nouka-nouka », «barca-barca» gri- dano i due principali opposti schie- ramenti, che hanno come simbolo la barca e il ramo di riso e fanno ca- po alle due donne che si sono alter- nate alla guida del paese negli ulti- mi anni. Khaleda Zia, vedova del ge- nerale Zia, ucciso nel 1981, guida il BangladeshNational Party , alleato dei partiti islamici;mentre Hasina è figlia del padre della patria,Muijbur Rahmanan, primo presidente del Bangladesh e fondatore della Awa- mi league ,massacrato durante il col- po di stato del 1975 ( vedi riquadro ). TUTTI AL LAVORO Pare sia facile innamorarsi di que- sto paese. La gente è veramente speciale, gentile e accogliente. È il paese tra i più piccoli al mondo e il BANGLADESH testo e foto di Claudia Caramanti Viaggio nel paese più popoloso del mondo Superficie meno della metà di quella dell’Italia e oltre 153 milioni di abitanti, il Bangladesh è afflitto da tanti problemi: spaventose inondazioni e inquinamento, corruzione e instabilità di governo, povertà e sfruttamento dei lavoratori: il 40% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. All’economia del paese contribuiscono le rimesse di 5 milioni di emigrati. L’esodo continua anche verso l’India, che cerca con ogni mezzo di respingere chi vuole attraversare i confini. LUCI E OMBRE SUL DELTA DEL GANGE
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