Missioni Consolata - Aprile 2009
CONGO RD di estradizione per poterlo proces- sare, ma la risposta è interlocutoria e sembra sempre più chiaro che non verrà dato seguito alla domanda. Il generale ribelle, inoltre, dichiara di a- vere nazionalità ruandese, ottenuta grazie al suo servizio nell’esercito di Kagame. Nkunda, è bene ricordarlo, è sotto mandato d’arresto dell’alta cortemi- litare congolese,mentre un dossier su di lui è in fase di istituzione al Tri- bunale penale internazionale (Tpi). Tuttavia, se anche ci fosse un’im- provvisa accelerazione e arrivasse unmandato dall’Aja,Nkunda sareb- be al sicuro, dato che il Rwanda è tra i paesi che non riconoscono l’auto- rità del Tpi. È ancora difficile dire se la cattura del generale ribelle sia sta- ta effettiva o solo un’abile mossa po- litica. Si vedrà.Ma i dubbi restano e sono legittimi: come immaginare che Kagame lasci processare chi co- nosce così tanti segreti? VITADA RIBELLE Protagonista da oltre un quindi- cennio di tutto ciò che accade nel- l’Est del Congo, Laurent Nkunda Batware nasce il 2 febbraio 1967 nel territorio di Rutshuru (a nord-est di Goma) da una facoltosa famiglia di allevatori tutsi (a volte erroneamen- te definiti banyamulenge : questi so- no sì tutsi congolesi,ma solo quelli che vivono da generazioni nel Sud Kivu, sulle colline di Mulenge, da cui traggono il nome). Giovane studioso, ottiene buoni risultati a scuola,ma si distingue an- che per il carattere ribelle: non ha ancora 17 anni quando, al comando di un folto gruppo di collegiali, pren- de d’assalto un posto di polizia in cui è detenuto un loro professore. Cresce sentendosi un cittadino di serie B, discriminato perché tutsi: questa sensazione si acutizza quan- do prosegue gli studi universitari a Kisangani, nella Provincia Orientale, dove la sua fisionomia (alto e ma- gro) lo rende facile bersaglio di uno scherno che lui mal sopporta. Lascia l’università e riprende gli studi a Ki- gali, in Rwanda, dove di certo si sen- te più a suo agio. Qui si iscrive all’università avventi- sta di Mutende, ed essendo un fer- vente credente, si prepara a diventa- re pastore;ma i suoi insegnanti si oppongono a causa del suo caratte- re incontrollabile.Un altro smacco per lui.Quando il 1 ottobre 1990 Laurent Nkunda apprende del mas- sacro di studenti e professori tutsi all’università di Mutende, lo shock lo convince a darsi alla causa della di- fesa dei tutsi. Entra nel Fronte patriottico ruan- dese (Fpr) di Paul Kagame, poi nel- l’ Armée Patriotique Rwandese ( Apr), il braccio armato dell’Fpr. Viene man- dato in Uganda per la formazione militare.Coinvolto in «operazioni speciali» si sposta spesso tra Ugan- da, Kivu e Rwanda.Nel 1994, duran- te la «liberazione» di Kigali, è sergen- te dell’Apr e membro del servizio informativo. Ed è proprio dal genocidio ruan- dese che ha origine anche il dram- ma del Congo: una marea umana in fuga si riversa oltre confine, accam- pandosi a Goma. Tra loro, anche ex militari e i miliziani interahamwe , re- sponsabili del genocidio e tutt’ora ricercati dal governo di Kigali.Nel giugno 1995, vengono uccisi 51 membri della famiglia di Nkunda. LA (PRIMA) GUERRADEL CONGO L’anno successivo Nkunda, nomi- nato comandante, partecipa alla marcia su Kinshasa che provocherà la caduta del governo di Mobutu e la salita al potere di Laurent-Désiré Kabila.Nkunda non arriva fino a Kin- shasa: la sua marcia si ferma a Kisan- gani, dove viene paradossalmente destinato ad occuparsi della sicurez- za di un giovane ancora sconosciu- to: Joseph Kabila. Dopo la «liberazione» del Congo, tutti i combattenti confluiscono nel nuovo esercito nazionale, senza di- stinzione d’origine.Al loro coman- do, il generale James Kabarebe (ruandese), l’uomo a fianco del qua- le dodici anni più tardi, il 16 gennaio 2009, il «nuovo capo» dissidente del Congresso nazionale per la difesa del popolo (Cndp) Bosco Ntaganda annuncerà la fine della guerra con il governo di Kinshasa. Ma torniamo al 1998: la luna di miele tra Kabila padre e Kagame è già finita. Scoppia la seconda guerra del Congo e comincia la caccia ai tutsi, che non risparmia neanche i militari.Nkunda si mette di sua ini- ziativa a capo di una brigata per li- berare i compagni rimasti intrappo- lati a Kisangani. Il 16 gennaio 2001, Laurent-Désiré Kabila viene ucciso e al suo posto di- viene presidente Joseph Kabila.Nel frattempo,Nkunda diventa colon- nello e viene messo a capo della 7a brigata delle Forze armate congolesi (Fac), parte dell’esercito congolese, ma in realtà alle dipendenze di Kiga- li. Nel 2002 reprime nel sangue un ammutinamento a Kisangani: è que- sto il primo episodio che gli attira accuse di crimini di guerra da parte delle Ong. A fine 2002, gli accordi di Pretoria pongono ufficialmente fine alla guerra.Ma lui li snobba e rifiuta di Lauren Nkunda, generale congolese, tutsi, al servizio del Rwanda. Sotto: una profuga congolese. 56 MC APRILE 2009
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