Missioni Consolata - Aprile 2009

MISSIONI CONSOLATA MC APRILE 2009 37 N el campus dell’Università agraria di Belém c’era una delle tende - «tende temati- che» sono state chiamate - più fre- quentate: la «Tenda dos povos in- digenas», la tenda dei popoli indi- geni. Al Forum sono arrivati i rappre- sentanti di 120 etnie indigene, in maggioranza dell’Amazzonia. Si aggiravano in piccoli gruppi per le strade del campus. Si lasciavano fotografare volentieri, perché non erano una mera attrazione (antro- pologica, turistica, estetica), ma protagonisti, alla pari degli altri partecipanti. E, alla pari degli altri, anche loro fotografavano e filma- vano. In America Latina vivono circa 44 milioni di indigeni, rappresentan- do il 10 per cento della popolazio- ne totale della regione. In Amaz- zonia, un territorio di oltre 6 mi- lioni di chilometri quadrati diviso tra 9 paesi (Brasile, Bolivia, Colom- bia, Ecuador, Perù, Venezuela, Su- riname, Guyana francese e Guya- na), le terre indigene rappresenta- no circa il 27 per cento del totale. Per gli indigeni, il Forum sociale è stata l’occasione per parlare del loro modo di vedere il mondo (co- smovisione), dei loro problemi e dei diritti negati. Ma anche l’occa- sione per parlare dell’Amazzonia, il più importante ecosistema del mondo (per la foresta vergine, la biodiversità, l’acqua dolce), la cui sopravvivenza è in grave pericolo. Secondo gli esperti, negli ultimi 40 anni è stato distrutto il 17 per cen- to delle foreste amazzoniche e un altro 17 per cento è molto degra- dato (1). A Belém erano presenti sia i rappresentanti dei popoli in- digeni che quelli dei Sem ter- ra. Che cosa accomuna questi sog- getti, altrimenti tanto diversi? Un comune destino: la terra. I primi - soprattutto i popoli dell’Amazzo- nia - si trovano a lottare per la di- fesa delle proprie terre ancestrali dall’occupazione da parte di usur- patori (tagliatori di alberi, alleva- tori, coltivatori di riso o soia, mi- natori, ma anche multinazionali dell’agrobusiness e della farma- ceutica) e per il loro riconoscimen- to giuridico (demarcazione e tito- lazione legale); i secondi, invece, lottano per avere un pezzo di ter- ra con cui vivere. In Brasile, paese ricchissimo di ri- sorse agricole, domina il latifondo: il 2,8% dei proprietari terrieri pos- siede il 56,7% delle terre coltivabi- li. Questo si traduce in un modello di agricoltura capitalista, fondata sulla monocoltura e sull’esporta- zione, unmodello incapace di sod- disfare le esigenze alimentari di tutta la popolazione brasiliana, ol- tre che foriero di pesanti conse- guenze sul piano sociale. Per questo il Forum nazionale per la riforma agraria e la giustizia nel campo ( Forum nacional pela reforma agraria e justiça no cam- po, Fnra), che raggruppa 48 orga- nizzazioni, ha promosso una cam- pagna per limitare la proprietà pri- vata della terra. Perché - si legge nel sito - è ille- gittima e ingiusta «la concentra- zione di immense aree nelle mani di poche persone e gruppi, quan- do la maggioranza della popola- zione si trova esclusa» (2). Dal pun- to di vista pratico, i promotori pro- pongono l’introduzione nella Costituzione federale di un com- ma (articolo 186, comma V) in cui alla proprietà privata della terra si stabilisca un limite di 35 «moduli fiscali» (3). L’emendamento costi- tuzionale inciderebbe solamente su poco più di 50 mila proprietari di terra, ma produrrebbe conse- guenze rilevanti. Si creerebbe in- fatti una disponibilità di oltre 200 milioni di ettari di terra per le fa- miglie accampate, senza spendere risorse pubbliche per l’indennizzo dei proprietari. A nche la chiesa cattolica brasi- liana partecipa attivamente alla Campagna con alcune sue organizzazioni: il Consiglio in- digenistamissionario ( Conselho in- digenista missionario , Cimi), la Commissione pastorale della terra ( Comissão pastoral da terra , Cpt) Pagina accanto: volti indigeni a Belém. In alto: Marina Silva, senatrice brasiliana, ex ministro del- l’ambiente, carismatica paladina dell’Amazzonia. A lato: João Pedro Stedile, uno dei fondatori del Movimento dei Sem terra (Mst).

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