Missioni Consolata - Aprile 2009

2 MC APRILE 2009 A Corinto Paolo trovò degli ospiti eccezionali nella coppia Priscilla e Aquila che lo accolsero non solo a casa, ma anche co- me partner nel loro laboratorio di fabbricatori di tende, poiché anche Paolo faceva lo stesso mestiere (At 18,3). Mentre era o- spite a casa di questa coppia, Paolo sentì il Signore rivolgergli queste parole: «Non aver paura, continua a parlare e non tace- re: io sono con te; nessuno potrà farti del male. In questa città molti abitanti appartengono già al mio popolo» (At 18,9-10). Viaggiando verso Gerusalemme, Paolo e i suoi compagni ar- rivano a Tiro (80 km dall’attuale Beirut in Libano); «visitammo i discepoli di quella città e rimanemmo con loro una settimana» (At 21,4), rafforzando l’affetto tra Paolo e questa comunità, co- me testimonia la scena di addio: «Tutta la comunità, comprese donne e bambini, ci accompagnò, finché arrivammo fuori città. Qui ci mettemmo in ginocchio sulla spiaggia a pregare. Poi ci sa- lutammo a vicenda: noi salimmo sulla nave, ed essi ritornarono alle loro case» (At 21,5-6). Giunti a Tolemaide , «andammo a salutare i cristiani della città, restando con loro un giorno» (At 21,7). Arrivato a Geru- salemme , Paolo fu condotto «da un certo Mnasone, presso il quale trovammo alloggio» (At 21,16). Molto toccanti le soste di Paolo prigioniero nel viaggio verso Roma, per essere giudicato dal tribunale imperiale. Dopo il nau- fragio e il soggiorno di tre mesi sull’isola di Malta , il viaggio ri- prende in nave da Malta a Siracusa , Reggio , Pozzuoli . Qui Pao- lo e i suoi compagni trovarono alcuni cristiani «i quali ci invita- rono a restare una settimana con loro» (At 28,14). L’ apostolo poteva contare sull’ospitalità dei suoi amici . Scrivendo a Filemone dalla prigione e prevedendo di es- sere presto messo in libertà, Paolo «prenota» una stanza a casa sua: «Prepara un posto per me, perché spero che le vostre preghiere riescano a farmi tornare in mezzo a voi» (Filem 22). Scrivendo ai cristiani di Roma che non conosce, Paolo ha tan- ta fiducia sulla loro accoglienza e solidarietà che chiede loro non solo di ospitarlo, ma di aiutarlo a preparare il suo viaggio mis- sionario per la Spagna ove spera di andare (Rom 15,23-24). Stessa fiducia nutre verso i cristiani di Corinto: «Ora passerò dalla Macedonia e poi arriverò da voi. Probabilmente resterò da voi per un po’ di tempo, forse anche tutto l’inverno. Così potre- te fornirmi i mezzi per proseguire il mio viaggio, qualunque sia la meta» (1Cor 16,5-6; 2Cor 1,16). L’apostolo dà analoghe istru- zioni a Tito: «Provvedi con cura al viaggio di Zena, l’avvocato, e di Apollo, fa in modo che non manchino di nulla» (Tit 3,13). Il verbo greco usato in questi testi è « propempo », che signifi- ca «assistere per il viaggio», cioè, provvedere tutto ciò che è ne- cessario per il viaggio: persone che accompagnino, denaro, let- tere di raccomandazione, in modo che l’apostolo, ovunque vada, sia sostenuto dalla solidarietà dai fratel- li e sorelle di fede. Ancora una volta la missione ap- pare come impresa comune della comunità cristiana, non impresa so- litaria del missionario. Mario Barbero A ll’epoca di Paolo il viaggiare era diventato meno rischioso e più confortevole che in ogni altra epoca, grazie al siste- ma stradale e di trasporto marino organizzato dall’impero romano. Ma per viaggiare era importante poter contare sull’o- spitalità di parenti o amici nelle varie regioni dell’impero. L’ospi- talità non era solo una virtù sociale, ma anche un’istituzione, so- prattutto tra gli ebrei e i cristiani. L’ospitalità cristiana trova i suoi antecedenti nella tradizione dell’antichità. In un’epoca in cui non c’era un’organizzazione al- berghiera vera e propria, il nomade poteva spostarsi solo facen- do conto di essere accolto benevolmente dalla gente che in- contrava nei suoi spostamenti. Anche per i greci e i romani il ri- spetto per l’ospite era importante. Nei vangeli Gesù è spesso presentato come ospite in casa di varie persone, quali il fariseo Simone (Lc 7,36-50), il pubblica- no Levi (Mc 2,15-17), gli amici Marta, Maria e Lazzaro (Lc 10,38-42; Gv 12,1-3). Gran parte dell’insegnamento di Gesù e vari suoi miracoli avvengono in case ove Gesù è ospite. L’attività di Gesù si situa nel contesto della casa, ove si svolge la vita con- creta di ogni giorno. Gesù è venuto a dare senso alla vita quoti- diana, al rapporto feriale tra le persone. La buona notizia è «van- gelo» per la casa, la famiglia. Negli Atti degli Apostoli , il libro della missione, la prima per- sona a ospitare Paolo fu un certo Giuda di Damasco che abi- tava nella Via Diritta (At 9,11), un nome rimasto fino a oggi, in arabo, Darb al-Mustaqim . Preparando il viaggio a Damasco, Paolo aveva forse prenotato una stanza in questa casa (At 9,1- 3) e Giuda fu probabilmente sorpreso, vedendo arrivare un Pao- lo diverso da quello che si aspettava, un uomo accecato e umi- liato invece del fiero e violento persecutore. Probabilmente dopo l’arrivo di Anania, che impose le mani su di lui e lo guarì della sua cecità (At 9,17), Paolo venne ospitato in casa di qualche famiglia cristiana di Damasco. In seguito, a Ge- rusalemme, Paolo fu ospite di Pietro : «Tre anni dopo andai a Gerusalemme per conoscere Pietro» (Gal 1,18). Ma è soprat- tutto nella seconda parte di Atti , nei viaggi missionari di Paolo, che incontriamo tutta una serie di persone che ospitano Paolo, rendendo così possibile i suoi spostamenti missionari. A Filippi in Macedonia, Lidia, la prima donna europea a di- ventare cristiana, invita Paolo e Sila a casa sua, dicendo lo- ro: «Se siete convinti che ho accolto sinceramente il Si- gnore, siate miei ospiti». E li «costrinse» ad accettare. La casa di Lidia divenne così il centro della comunità cristiana di Filippi. Sarà a questa casa che Paolo e Sila ritorneranno a salutare la comu- nità dopo essere stati imprigionati e liberati (At 16,40). A Filippi Paolo e Sila furono anche ospiti, per breve tempo, del carceriere romano e della sua famiglia dopo che furono liberati (At 16,34). A Tessalonica Paolo venne ospita- to da un certo Giasone (At 17,5), la cui casa fu assaltata da un gruppo di fanatici giudei che volevano catturare Paolo, accusato di sovvertire il popo- lo. Non trovando Paolo, prendono Giasone e lo accusano davanti alle autorità cittadine di ospitare dei so- billatori dell’ordine pubblico. OSPITALITÀ BASE PER LA MISSIONE Partenza di san Paolo da Malta.

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