Missioni Consolata - Aprile 2009
MISSIONI CONSOLATA lemuri, di cui esistono circa 50 spe- cie, alcune delle quali dotate di una straordinaria abilità acrobatica. Con l’affermarsi dell’istruzione crebbe e si consolidò una nuova élite malgascia e si affermarono alcuni movimenti nazionalisti.Nel 1913 i giovani malgasci fondarono una so- cietà segreta, denominata VyVato Sakelika (ferro, pietra, ramificazione). Nel 1920 il movimento anticoloniali- sta trovò nella figura carismatica di un avvocato, Jean Ralaimongo, il suo capo.Dopo numerosi scioperi di protesta, nel 1930 venne fondato anche il sindacato. Subito dopo la seconda guerra mondiale in tutto il Madagascar si risvegliarono forti sentimenti nazionalisti, che culmina rono nella ribellione del marzo 1947, guidata da Joseph Raseta e Joseph Ravoahangy, nel corso della quale persero la vita 80 mila malgasci. L’INDIPENDENZA Il Madagascar divenne indipen- dente nel 1960 e il capo del partito nazionalista, Philibert Tsiranana, fu eletto presidente.Durante il suo mandato i francesi continuarono a controllare il commercio e le istitu- zioni finanziarie, nonché le basi mili- tari. I legami del governo con la Francia, uniti a un periodo di reces- sione economica, contribuirono a far crescere l’impopolarità di Tsira- nana. La repressione brutale di una insurrezione nella parte meridionale dell’isola, la più povera, seguita da una rivolta antigovernativa nella ca- pitale, costrinse Tsiranana a dimet- tersi (1972), cedendo il potere al co- mandante in capo del suo esercito, il generale Gabriel Ramantsoa, che fu a sua volta sostituito nel 1975 dal colonnello Richard Ratsimandrava, assassinato dopo appena una setti- mana di governo. Finalmente arrivò al potere un al- tromilitare, l’ammiraglio Didier Rat- siraka, ex ministro degli esteri, che cercò di attuare riforme radicali, po- litiche e sociali, improntate allo stile delle nazioni del blocco sovietico, in particolare della Cina comunista e della Corea del Nord.Arrivò perfino a proibire nelle scuole l’insegna- mento delle lingue francese e ingle- se, per impedire qualsiasi contatto con l’Occidente, e sull’esempio di MaoTsetung si dedicò alla stesura di un «libro rosso» delle teorie e della prassi di governo. Alla fine dell’ottobre 1991 gover- no e opposizione firmarono un ac- cordo per preparare il terreno alle e- lezioni e alla nascita di quella che fu definita la «terza repubblica».Nono- stante ciò, Ratsiraka si rifiutò di la- sciare le redini del potere. Il periodo che precedette la prima tornata di e- lezioni fu caratterizzato da disordini, che culminarono nel blocco della capitale e nel bombardamento di un ponte ferroviario che univa Anta- nanarivo a Toamasina, il più impor- tante porto del Madagascar. Per settimane e settimane la capi- tale rimase senza benzina e la rete dei trasporti subì danni devastanti. Ancora oggi, come conseguenza di quel blocco, la ferrovia a scartamen- to ridotto non funziona. Il trasporto di derrate, benzina e container av- viene su camion, lungo una strada di 350 e più chilometri, che collega la capitale al porto di Toamasina, tutta curve, salite e discese, vero cimitero di incidenti stradali e di camion in panne. Alle elezioni del 1993 risultò eletto il professore Albert Zafy, candidato dell’opposizione,mettendo fine ai MC APRILE 2009 19 Donne con vestiti dai colori vivaci, frutto dell’amalgama di etnie e culture nel popolo malgascio.
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