Missioni Consolata - Febbraio 2009

A gli occhi di molti di noi occi- dentali esiste solo il Brasile delle spiagge soleggiate di Rio de Janeiro con le sue ragazze dai corpi ambrati, o quello del gioioso carnevale di San Salvador di Bahia; ma ovviamente il Brasile non è solo questo. Esiste anche il Brasile di certi stati ai quali, dopo l’introduzione della canna da zucchero, sono stati «completamente cambiati i conno- tati»: nel nord-est sono sparite quasi per intero le foreste originali, la mata atlantica ; negli stati centro-occiden- tali, come nel Goias per esempio, sta scomparendo il cerrado, la savana brasiliana, al cui interno si trovano oltre 100 mila specie di piante, di cui quasi la metà non sono presenti in nessun altro luogo al mondo; al loro posto distese senza fine di pianta- gioni di canna da zucchero. La ragione è semplice: si sta cer- cando inmaniera sempre crescente di implementare l’uso di questa pianta come «fonte di energia soste- nibile» per la produzione di biocar- buranti. Già nel 1975, il governo brasiliano aveva lanciato il programma nazio- nale Proalcol, per incentivare l’uso del combustibile «più pulito al mon- BRASILE testo di Manuela Fiorini - foto di Roberto Brancolini Goias: iniziative della chiesa in un drammatico contesto sociale Nello stato di Goias la situazione di povertà della gente è aggravata da un fenomeno recente: aumento della coltivazione della canna da zucchero per la produzione di carburanti biologici. A difendere i diritti della gente c’è sempre la chiesa, gemellata con la diocesi di Modena. LA FACCIA SPORCA DELL’ENERGIA PULITA

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