Missioni Consolata - Febbraio 2009

Poi da Atene arriva a Corinto; i coniugi Priscilla e Aquila lo accol- gono in casa loro e condividono con lui il loro lavoro di fabbricato- ri di tende: con questa coppia Paolo dà vita alla comunità cristiana di Corinto. Dopo 18 mesi, Paolo lascia Corinto, insieme a Aquila e Priscilla, e arriva a Efeso, dove lascia la coppia, mentre egli raggiun- ge Cesarea Marittima e sale a Gerusalemme, per tornare poi ad An- tiochia sull’Oronte (Atti 18,18-22). I L TERZO VIAGGIO MISSIONARIO (Attti 18,23-21,16) inizia come sem- pre da Antiochia. Paolo punta dritto su Efeso, capitale della pro- vincia d’Asia; vi soggiorna per due anni, fondando comunità cri- stiane nella regione circostante, finché deve fuggire, per una som- mossa popolare provocata dagli argentieri locali, che vedevano di- minuire le loro entrate per la riduzione del culto di Artemide (il tem- pio a lei dedicato a Efeso, l’ Artemysion , era una delle sette meravi- glie del mondo antico). Attraversata Grecia eMacedonia, Paolo giun- ge a Mileto, convoca gli anziani della chiesa di Efeso e rivolge loro un discorso, chiamato «testamento pastorale di Paolo» (Atti 20,17-38), perché presenta una ricca sintesi della sua vita missionaria, modello per ogni pastore. Ripartito da Mileto, Paolo fa vela verso Tiro, raggiunse Cesarea Marittima e sale ancora una volta a Gerusalemme. Qui è arrestato per un malinteso: alcuni giudei di origine greca, introdotti da Paolo nell’area del tempio riservata agli Israeliti, erano stati presi per paga- ni: la prevista condanna a morte gli è risparmiata per l’intervento del tribuno romano di guardia all’area del tempio (cfr At 21,27-36). Paolo viene incarcerato e, come cittadino romano, si appella a Cesa- re per non essere giudicato dai giudei. Nel viaggio verso Roma (Atti 27-28), sotto custodia militare, Pao- lo approda a Malta, dopo un drammatico naufragio (27,1-44); quin- di raggiunge Siracusa, Reggio Calabria e Pozzuoli. I cristiani romani gli vanno incontro fino al Foro di Appio (ca. 70 km a sud di Roma) e altri fino alle Tre Taverne (ca. 40 km). A Roma incontra i delegati del- la comunità ebraica, a cui confida che è per «la speranza d’Israele» che portava le sue catene (cfr At 28,20). Con l’arrivo di Paolo nella capitale dell’impero, l’autore di Atti ve- de compiersi la profezia di Gesù «mi sarete testimoni fino all’estre- mità della terra» (1,8) e non soddisfa la nostra legittima curiosità di conoscere il seguito della vita e martirio di Paolo. Negli Atti ci è presentato il ritratto di un viaggiatore instancabi- le, che percorre terra e mare sempre con la stessa finalità: portare a tutti l’annuncio di Colui che ha sconvolto la sua vita. Per amore di Gesù affronta difficoltà inimmaginabili, come dirà in un testo me- morabile: «Cinque volte dai giudei ho ricevuto i 39 colpi, tre volte sono stato battuto con verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, un giorno e una notte in balia delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, di briganti, dai miei connazio- nali, dai pagani, nelle città, nel deserto, sul mare, da parte di falsi fratelli, fatiche e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, freddo e nudità» (2 Cor 11,24-27). Mario Barbero P aolo di Tarso è il grande missionario viaggiatore. Si calcola che abbia percorso più di 15.000 km per le strade dell’impe- ro romano, che aveva reso più sicuri i viaggi per mare e svi- luppato una fitta rete stradale che collegava Roma alle regioni più lontane dell’impero: i missionari cristiani poterono così portare il nome di Gesù nelle varie regioni dell’impero. La seconda parte degli Atti degli Apostoli si concentra soprattut- to sull’attività missionaria di Paolo, rappresentata sotto forma di tre viaggi missionari, più un quarto come prigioniero da Cesarea a Ro- ma. Ognuno di tali viaggi è caratterizzato da un discorso chiave di Paolo riguardante vari aspetti della missione: predicazione ai giudei nella sinagoga di Antiochia di Pisidia (Atti 13,16-41); predicazione ai pagani nell’Areopago di Atene (17,22-31) e addio ai presbiteri di E- feso a Mileto, vero testamento pastorale dell’apostolo (20,17-38). I L PRIMO VIAGGIO (Atti 13,1-14,28) inizia ad Antiochia di Siria, ove era nata una vivace comunità cristiana tra i pagani greci: questa comunità invia in missione il cipriota Barnaba e Paolo (13,1-3). Salpati da Seleucia sulla costa siriana, attraversano l’isola di Cipro e giungono alle coste meridionali dell’Anatolia, oggi Turchia; toccaro- no le città di Attalìa, Perge, Antiochia di Pisidia, Iconio, Listra e Der- be e ritornarono al punto di partenza. All’inizio del viaggio il nome di Barnaba viene sempre prima di Saulo; poi sembra sia questi a prendere il comando della spedizio- ne: da 13,9 il nome Saulo viene sostituito con quello di Paolo, qua- si che, all’incontro col mondo pagano, egli preferisca usare il nome romano, Paulus , invece di quello ebraico, Saulo. La strategia è sempre quella di rivolgersi prima agli ebrei, mo- strando come Gesù adempie le profezie messianiche: il discorso nel- la sinagoga di Pisidia è il modello di tale evangelizzazione. Poi, an- che a causa della scarsa risposta degli ebrei, Paolo e Barnaba si ri- volgono sempre più ai pagani e sono stupiti dalla loro risposta po- sitiva al loro annuncio. Rientrati ad Antiochia essi condividono con la comunità la loro esperienza (Atti 14,27). I L SECONDO VIAGGIO MISSIONARIO (Atti 15,36-18,22) inizia con la se- parazione tra Paolo e Barnaba. Barnaba eMarco ripartono per Ci- pro; Paolo, con il nuovo compagno Sila, attraversa Siria e Cilicia e raggiunge Listra, dove accoglie con sé Timoteo, che avrà un ruolo molto importante nelle missioni di Paolo. Percorsa l’Anatolia centra- le, essi raggiungono la città di Troade, sulla costa settentrionale del Mar Egeo. «E qui si ebbe di nuovo un avvenimento importante: in so- gno vide un macedone dall’altra parte del mare, cioè in Europa, che diceva, “Vieni e aiutaci!”. Era l’Europa futura che chiedeva l’aiuto e la luce del vangelo» (Benedetto XVI ). Sulla spinta di questa visione en- tra in Europa: sbarcato a Neapoli, arriva a Filippi, ove fonda una bel- la comunità, la prima in Europa, seguita poi da quella fondata a Tes- salonica. Il centro del viaggio è il discorso all’Areopago di Atene (Atti 17,22-34). «In questa capitale dell’antica cultura greca predicò, pri- ma nell’Agorà e poi nell’Areopago, ai pagani e ai greci. E il discorso dell’Areopago, riferito negli Atti degli Apostoli, è modello di come tradurre il vangelo in cultura greca, di come far capire ai greci che questo Dio dei cristiani, degli ebrei, non era un Dio straniero alla lo- ro cultura, ma il Dio sconosciuto aspettato da loro, la vera risposta alle più profonde domande della loro cultura» (Benedetto XVI ). IL MISSIONARIO VIAGGIATORE Rovine di Efeso, la città dove Paolo operò per tre anni.

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