Missioni Consolata - Febbraio 2009

MISSIONI CONSOLATA Il processo non è traumatico: se scopro la maternità di Dio in questo popolo (vedi oltre, ndr ) non posso considerarla una deviazione o una perversione religiosa o teologica. Ma è un interrogativo potente alla mia fede impostata sul modello bi- blico-occidentale di tipo patriarcale. C’è un’alternativa di modelli che si possono coniugare insieme. Invece di escludersi come spesso avviene nella nostra società. Inculturazione oltre a essere un in- terrogativo, è uno scambio di doni, ovvero la possibilità di allargare i propri orizzonti. “Essere evangelizzati prima di e- vangelizzare”. Evangelizzati da quel- l’evangelio pre-evangelico.C’è già una presenza di Dio.Questa presen- za è un imperativo categorico, che il missionario deve scoprire e ri- spettare, entrando così lui stesso in un processo di evangelizzazione che porta alla pienezza». Padre Frizzi evangelizzato dal po- polomacua. TUTTOPARTE DALLA LINGUA La lingua materna è la prima chia- ve di accesso a una cultura. Proprio per questo padre Frizzi e la sua équi- pe hanno basato tutto sul macua-xi- rima. E dopo tanti anni anche il go- verno del Mozambico ha capito che occorre valorizzare le lingue mater- ne e nel 2004 ha fatto un passo im- portante introducendole nei primi tre anni di scuola primaria. Il 2008 è stato dichiarato «L’anno delle lingue materne». A lato pratico vuol dire che c’è bisogno di insegnanti e operatori formati nelle diverse lingue pre- senti nel paese. L’Università catto- lica del Mozambico, Facoltà di Edu- cazione, a partire da quest’anno, introdurrà un corso di etnologia e antropologia in stretta collabora- zione con il centro di investigazio- ne di Maúa. E anche l’Università E- duardo Mondlane (la statale più grande del Mozambico) ha chiesto di collaborare. Perché la lingua materna è così importante? «Fino ad oggi a scuola c’è un trau- ma iniziale, dovuto alla lingua, alla cultura materna che si deve lasciare. Si esige un salto epocale a un bam- bino. La capacità creativa dei bambi- ni è calata.Adesso governo, scuola e università chiedonomateriale e ap- poggio da parte nostra.Non si tratta di rinchiudersi in un contesto etnico, ma valorizzare queste radici per poi lanciare il futuro adulto nel mondo. Se il ragazzo entra nella scuola portando tutto il suo capitale cultu- rale, domani i rami saranno autenti- ci, i frutti non saranno rachitici se le radici sono salde. Non capisco il boicottaggio di al- cuni missionari o della chiesa che gridano a un ritorno al passato: si tratta di percepire la tradizione, valo- rizzarla e inserirla in un contesto na- zionale. Parlando solo portoghese si di- mentica tutto il cammino che Dio ha fatto con questo popolo. Si suppo- ne, con tutti i preconcetti e le conse- guenze negative». Questo vale per tutta l’Africa dove c’è una lingua franca, dei colonizza- tori e una lingua materna. «L’una non esclude l’altra,ma si implicano completandosi. La lingua franca necessita della lingua mater- na, delle sue radici, della sua località e individualità per vivere e sopravvi- vere, così pure la lingua materna ne- cessita della franca per dilatare i suoi orizzonti culturali». IL DIOMATERNO La società macua, pur essendo bantu, è matriarcale e matrilineare. Il primo passo per entrare in contatto con essa è la conoscenza del mito delle origini, fondato sul monte Na- muli, una montagna reale che si tro- va nel distretto Gurúé, in provincia di Zambésia. «Il macua-xirima crede che tutto viene dal senomaterno di Dio:Dio è la matriarca - genearca che dalle ca- verne del monte Namuli, ha genera- to tutto e tutti. Tutto e tutti è là che devono ritornare.Non c’è in pratica un taglio ombelicale,ma un ciclo: tutto esce da Dio per poi ritornare al suo senomatriarcale» scrive padre Frizzi. Adriano Saide, catechista e forma- tore al Centro culturale ci racconta: «Noi tutti macua siamo originati dal MC FEBBRAIO 2009 15 Proverbi del cuore ✓ Non si educa la testa, si educa il cuore. ✓ Anche se il cammino è tortuoso, se il cuore lo desidera, arriverà alla meta. ✓ Gli occhi vedono il bene, il cuore lo compie. ✓ Il cuore comanda. ✓ Educarsi è saper ingannare il pro- prio cuore. ✓ Il cuore non si paga. ✓ Il pensiero non supera il cuore. ✓ Alcuni contemplano la luna in cielo, altri hanno la luna nel cuore. ✓ Non si proibisce al cuore di desi- derare. ✓ Il cuore di Dio è come il cama- leonte: ha molti colori. ✓ Non si guarda la faccia dell’ospite, bensì il suo cuore. ✓ L’avarizia pietrifica il cuore. ✓ Il cuore è come il vento: facil- mente cambia direzione. ✓ Il cuore è come lo stomaco dell’e- lefante: contiene molte cose. ✓ Il cuore è come la testa della tar- taruga: facilmente si vergogna. ✓ In verità, la persona è il suo cuore. L’arte sacra presso i macua è fondamentale. Qui uno scultore e il suo «Cristo-albero della vita».

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