Missioni Consolata - Dicembre 2008

52 MC DICEMBRE 2008 KENYA grado gli aiuti dall’estero.ATimbo- roa il governo italiano ha costruito 200 piccole abitazioni per i più biso- gnosi; altre centinaia sono in costru- zione da parte di diverse organizza- zioni di assistenza umanitaria. Ma succede anche qui come con i poveri polli di Renzo di manzoniana memoria: delle 2 mila stufe d’emer- genza, donate dalla Germania, i rifu- giati denunciano la sparizione di un certo numero; dove sono andate a finire? Non si sa! I rifugiati lamenta- no anche la scomparsa di vettova- glie, naturalmente vendute al pub- blico dagli amministratori locali. Infine, secondo la polizia, almeno 30 bambini sono stati abbandonati nelle vicinanze dei campi dei rifugia- ti di Eldoret e della tendopoli della Rift Valley.Tutto questomentre il presidente Kibaki e il primoministro Odinga discutono tra loro come pu- nire gli arrestati responsabili delle violenze post-elettorali.Odinga chiede l’amnistia per tutti; Kibaki promette severe condanne.Odinga cerca il dialogo con i Mungiki; il capo della polizia promette severe repres- sioni finché la «setta» è fuorilegge. Nel frattempo i parlamentari, già abbondantemente stipendiati dal governo, si rifiutano di pagare le tas- se. «Ci vogliono ridurre alla miseria come i nostri elettori» diceva un par- lamentare; e un altro: «Pagheremo le tasse quando ci aumenteranno lo stipendio che ci compensi di quanto abbiamo perso». E non basta: la polizia avvisa che una nuova banda criminale, deno- minata «Siafu» (formiche carnivore), sta operando negli slums di Nairobi, in conflitto con quelle già esistenti, ossia i Mungiki, i Talebani e i Kamje- schi. Queste bande raggruppano gruppi etnici diversi tra loro e si divi- dono determinate aree della barac- copoli di Nairobi. Veramente a questo punto ci si può chiedere: «Dove va il Kenya?». ■ Sopra, padre Franco Cellana distribuisce coperte alle vittime dei disordini a Nairobi. A destra, mons. Virgilio Pante, vescovo di Maralal, durante un incontro di pacificazione tra le etnie samburu e pokot. Sotto, Rumuruti, distribuzione degli aiuti alle vittime dei disordini del gennaio 2008.

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