Missioni Consolata - Dicembre 2008

DOSSIER 44 MC DICEMBRE 2008 N uvole nere si ammassano nel cielo di Gori, la piccola città georgiana che diede i natali a Josif Stalin. Arrivano dal vicino Caucaso e sono da sempre un se- gno di sventura per contadini, sol- dati, poveri e sbandati. Essere profugo in Georgia signi- fica scrutare il cielo con crescente timore giorno dopo giorno, ma an- che guardare con angoscia le fo- glie degli alberi che cadono. Già a ottobre scendono i primi venti ge- lidi dalle montagne e alla picchia- ta delle temperature che caratte- rizza gli inverni da queste parti mancano solo poche settimane. Sarà dura passare un inverno chiu- si dentro una tenda, assistiti da vo- lontari che dispongono di tanta buona volontà e poco più. È in corso uno scontro di interes- si sulla pelle di circa ventimila per- sone, spostate come pacchi da una parte all’altra del paese. È terribile da constatare, ma il loro futuro ap- pare legato sempre più all’interes- se dei media internazionali. Chi ricorda il conflitto estivo del Caucaso che ha persino distolto l’attenzione dallemirabolanti olim- piadi cinesi? Nessuno. Le vittime della guerra non fanno vendere se non nel momento iniziale del con- flitto, dopo diventano mediatica- mente improponibili. La Georgia è un paese che vive in stato di non pace da circa tre me- si, di fatto occupato militarmente da una super potenza che ne con- trolla più di un terzo del territorio. È in corso una silenziosa guerra ci- Terminate le ostilità tra Russia e Georgia, si sono spenti anche i riflettori dei mass media e nessuno parla più delle vittime di tali ostilità: circa 200 mila profughi e sfollati. Alcuni hanno cominciato a tornare alle proprie case, anche se danneggiate dai bombardamenti; per molti di essi, che hanno avuto la casa distrutta o che temono di rientrare nelle aree ormai per loro insicure, è invece iniziata una fase di vita da rifugiati, in strutture di accoglienza spesso carenti anche di servizi più essenziali o sicuramente inadatte a fronteggiare il duro inverno del Caucaso. di Maurizio Pagliassotti IL LUNGO INVERNO Tra i profughi georgiani

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