Missioni Consolata - Dicembre 2008

DOSSIER 40 MC DICEMBRE 2008 gioni del Caucaso, nessuna esclusa» (9). Durante la presidenza fortemente na- zionalista di Zviad Gansakhurdia (1991- 1992)Tblisi si rifiutòdi aderireallaCsi (10) e portò avanti una politica micro-impe- riale ostile sia alla Russia che alle auto- nomie delleminoranze etniche presenti sul suo territorio (11).LaRussiaappoggiò I DISEGNI DIWASHINGTON (E QUELLI DI MOSCA) Dopo la finedell’Urssnel 1991,laGeor- gia, o almeno la sua classe dirigente, ha coltivato con ostinazione il progetto di un completo distacco dalla Russia e di avvicinamento all’Europa e all’Occiden- te in generale, che per molti aspetti ap- pare incontrasto sia con la storia che con la collocazione geografica di questo paese. Ma, come osserva ironicamente uno studioso russo, «... in Europa e negli Stati Uniti è possibile emigrare,ma dive- nire parte del mondo economico e cul- turale dell’Europa, ignorando la Russia, resta un desiderio irreale per tutte le re- che costituiva una delle 15 repubbliche sovietiche, vennero costituite tre auto- nomie territoriali - Abkhazia,Ossetiame- ridionale e Agiaria - assegnate a mino- ranze etniche o culturali (7). In definitiva, anche nell’epoca sovieti- ca la Georgia conobbe tanto gli aspetti negativi quanto quelli positivi del siste- ma. Non c’è ragione per affermare che abbia sofferto più di altri paesi; anzi, il li- vello di vita e istruzione era tra i più alti dell’Urss. Sin dagli anni ‘70, inoltre, in Georgia iniziò a delinearsi un «naziona- lismo eterodosso»,capace,per esempio, di contrastare vivacemente i tentativi di Mosca di limitare l’uso della lingua na- zionale (8). Edificio di Tskhinvali dopo l’attacco georgiano.Georgia, un capo della polizia di Gori dirige il movimento dell’esercito russo verso Tblisi. Treno con cisterne di combustibile esplode a causa delle mine presso Gori.

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