Missioni Consolata - Dicembre 2008

MISSIONI CONSOLATA demografico, economico e culturale co- nosciuto in epoca zarista,dopo la rivolu- zione d’Ottobre la Georgia si sia rapida- mente resa indipendente. Un’indipen- denza durata soltanto dal 1918 al 1921, sino all’invasione dell’Armata Rossa. AI TEMPI DELL’URSS Per sette decenni la Georgia fu in- serita nell’Unione Sovietica e co- stretta a subirne le politiche di col- lettivizzazione, lotta antireligiosa, re- pressione culturale e così via. Pur in questo contesto difficile e spesso tragico, il paese conobbe anche gli aspetti positivi dell’epoca sovietica: costituzione di strutture culturali mo- derne (accademia,università),un for- teaumentodell’istruzionemedia, una notevole industrializza- zione e così via.Da se- gnalare anche il fatto che all’in- terno della Georgia, niera alquanto negativa la perdita del- l’antica e pur precaria indipendenza,an- che a causa della politica, per molti aspetti ottusa, della Russia. In particola- re, va segnalato il grave attacco portato all’identità religiosa della Georgia. Nel 1811 il patriarcaAnton,appartenente al- la famiglia reale, fu destituito e sostitui- to da un esarca russo incaricato di go- vernare la chiesa georgiana, che perse così la sua antica autocefalia. I primi decenni del dominio russo fu- rono inoltre segnati da numerose rivol- te anti-russe, sia contadine che nobiliari. Solo nei decenni successivi, soprattutto grazie all’accorta politica del viceré Mi- chail Voroncov (1844-1855), la Georgia avrebbe trovato un inserimento più po- sitivo all’interno dell’Impero russo. No- nostante le difficoltà politiche e religio- se, per i georgiani,così comeper i lorovi- cini armeni, l’inserimento nell’impero russo ebbe delle importantissime con- seguenze storico-culturali.Daun latopo- se fine alla secolare soggezione alle do- minazioni musulmane, dall’altro con- sentì la recezione della cultura europea moderna, sia pure attraverso la media- zionedi quella russa. Nona caso laprima generazione degli intellettuali georgia- ni moderni - i cosiddetti «padri» - è nota come Tergdaleulni ,valeadire «coloroche hanno superato il Tergi» per recarsi a studiare a Mosca e Pietroburgo (5). Un altro fattore positivo dell’inseri- mento della Georgia nell’impero russo fu che, sia pure sotto una dominazione straniera,per laprima voltadopomol- ti secoli, il paese tornò ad essere uni- to, superandoalmeno inparte il for- te frazionamento regionale che ne costituisce una caratteristica fon- damentale (6). Anche i georgiani, peraltro, ri- sentirono negativamente della svolta autoritaria e russificatrice che tutto l’impero russo conobbe dopo l’assassinio di Alessandro II nel 1881. Una serie di misure restrittive li colpì soprattutto nella sfera dell’educa- zione, ma tale politica repressiva fu con- trastata efficacementedaun fortemovi- mento nazionale, guidato inizialmente damembri della nobiltà, che si levò a di- fesa della lingua,della letteratura e della cultura georgiane. Il progressivo raffor- zamento di una identità nazionale mo- derna e il difficile rapporto con la Russia spiegano come, nonostante lo sviluppo GUERRA Georgiano presso Tblisi.

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