Missioni Consolata - Dicembre 2008
DOSSIER Russia-Georgia: sullo stato delle cose 38 MC DICEMBRE 2008 Sulla guerra dell’agosto 2008 tra Georgia e Russia si è scritto tanto, ma troppo spesso a sproposito. La storia dei rapporti tra i due paesi è sempre stata complessa, ma non drammatica, sia durante l’impero russo che ai tempi dell’Unione Sovietica. Le cose sono cambiate in epoca recente (primi anni Novanta), con il nazionalismo georgiano e l’arrivo (non disinteressato) di Washington. Da ultimo va sottolineato che, contrariamente alla vulgata occidentale, il deficit di democrazia e libertà non è soltanto russo. Perché Tblisi e il presidente Saakashvili non sono attori immacolati. di Aldo Ferrari INTRODUZIONE G ià a proposito dei conflitti interni scoppiati in Georgia nel 1992/1993 si era parlato di «pulizia etnica», quando oltre 280 mila georgiani furono co- stretti a lasciare l’Abkhazia e l’Ossetia del Sud, per vivere in situazioni miserabili, profughi nel proprio paese. Per 15 anni vari organismi in- ternazionali hanno discusso e proposto soluzioni per sopire le tensioni secessioniste delle due regioni e permettere agli sfol- lati di tornare nelle loro regioni di origine. Invece, i tragici even- ti dell’agosto scorso, in cui si sono fronteggiati l’esercito rus- so, quello georgiano e le milizie separatiste dell’Ossetia, hanno provocato centinaia di vittime e un esodo di massa dall’Ossetia del Sud, raddoppiando il nume- ro dei profughi. Sono risuonate di nuovo le pa- role «genocidio» e «pulizia etni- ca» come accuse reciproche tra Mosca e Tblisi: la Russia ha accusato la Georgia di aver condotto un’operazione di puli- zia etnica contro il popolo os- seto; la Georgia si è rivolta alla Corte di Giustizia dell’Aja accu- sando la Federazione russa di avere messo in moto una cro- ciata basata su «atti di discri- minazione razziale» e di avere condotto con il suo esercito una «metodica pulizia etnica» nei confronti dei georgiani del- le due repubbliche separatiste. V icende storiche e interessi economici e politici imme- diati condizionano l’informazio- ne su ciò che sta capitando nel piccolo ma strategico paese caucasico. Con questo breve dossier vogliamo aiutare, per quanto è possibile, a leggere la realtà, senza schierarsi con l’uno o l’altro contendente. Anzi, in qualche modo vogliamo schierarci, ma dalla parte del- le vittime della guerra e delle violenze dei mesi scorsi: sono circa mezzo milione le persone che hanno dovuto fuggire dalle violenze e rifugiarsi nei campi profughi. Alcune hanno iniziato a tornare nelle loro case e a ri- costruire la propria vita; la maggioranza, invece, non ha al- cuna speranza di ritorno e di- pende totalmente dalla solida- rietà internazionale. tentrionale. I viaggiatori e i missionari europei dei secoli XVII-XVIII (Della Valle, Castelli,Chardin) concordanonel descri- vere un paese devastato dalle invasioni musulmaneedal disordine interno,lecui regionimeridionali tendevanoa islamiz- zarsi. Alla luce di questa difficile situa- zione politica, i georgiani iniziarono già nella secondametàdel XVII secoloadav- vicinarsi alla Russia, potenza cristiana e ortodossa in rapida ascesa,ma senza ot- tenere alcun aiuto concreto ed espo- nendosi invece ai sospetti di ottomani e persiani. Nel 1783 il re Erekle II,chepure era riu- scito a riunirebuonapartedellaGeorgia orientale, riconobbe il protettorato rus- so. Il suo successore, Giorgi XII, inviò un’ambasciata a Pietroburgo per chie- dere che la Russia esercitasse una piena autorità sul paese, a condizione che egli e i suoi successori potessero restare sul trono. Nel dicembre 1800, l’imperatore russo Paolo I non rispettò questa richie- sta, peraltro contraddittoria,e proclamò invece l’annessione della Georgia orien- tale alla Russia (4).Nei decenni successi- vi l’impero russo conquistò anche tutti i territori della Georgia occidentale. Nonostante l’affinità religiosa (il cri- stianesimo ortodosso) e sociale (anche in Georgia i contadini erano asserviti al- la nobiltà), i georgiani accolsero in ma- I l recente conflitto tra Russia e Georgia ha imposto all’attenzione internazio- nale la regione caucasica, le cui dina- miche storicheepolitiche sononel com- plesso assai poco note (1). Tale conflitto è statodescritto e interpretato inmanie- ravariaecontrastante,molto spessopre- giudizialmentea sostegnodell’unaodel- l’altra parte (2). Questo articolo mira in- vece ad affrontare, più che a rispondere, unaquestione tanto importantequanto complessa: la guerra di agosto è stata davvero l’esitodi un secolaree inevitabi- le contrasto tra la Russia e la Georgia? AI TEMPI DELL’IMPERO RUSSO La Georgia ha una storia quanto mai remota,che risaleal primomillennioa.C., entrandoprestoa contattocon laGrecia, l’IraneRoma.LaGeorgiaèancheunodei primi paesi a convertirsi al cristianesimo - tradizionalmente nel 336, grazie all’o- pera di santa Nino - costituendo nei se- coli una delle più antiche chiese orto- dosse (3). Dopounperiododi particolare splen- dore, nei secoli XII-XIII, la Georgia si divi- se in piccoli regni e principati, indipen- denti ma contesi a lungo tra gli imperi musulmani di Turchia e Persia, nonché minacciati dalle incursioni devastatrici dei bellicosi montanari del Caucaso set- OLTRE LA
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