Missioni Consolata - Dicembre 2008

GUATEMALA A l grido: «un’altra America è possibile» si è aperto il 7 otto- bre scorso a Città del Guate- mala il terzo Foro sociale delle Ameri- che (Fsa). «Tutti i paesi del continen- te sono rappresentati» sostiene lo staff dell’organizzazione. Sono stati registrati 7.200 partecipanti per i 526 eventi organizzati del Forum ( Foro in spagnolo ) .Non sono certa- mente mancate le critiche al comita- to organizzativo che negli ultimi do- dici mesi ha lavorato in Guatemala per gestire al meglio l’evento. L’or- ganizzazione si può dire abbia ri- specchiato uno spaccato veritiero del tessuto sociale guatemalteco, contraddistinto da una estrema frammentarietà e divisione interna. A inizio pianificazione si era stabi- lito un budget di oltre unmilione di dollari che è stato successivamente ridotto, a causa della carenza di fi- nanziamenti esterni, a 111.000 dol- lari. Malgrado i vari momenti critici dei preparativi, le numerose polemi- che e un repentino tentativo di boi- cottaggio all’ultimominuto da parte del rettore dell’Università di San Car- los, che ha concesso gli spazi per il Foro , il risultato finale è notevole. OBIETTIVI AMBIZIOSI Il Fsa fa parte del Forumsociale mondiale ( si vedaMC luglio 2006 , ndr ) e nasce come spazio di incontro a livello continentale per dialogare, analizzare e proporre soluzioni o strategie di lotta contro le regole della globalizzazione capitalista. Il primo Forum a livello americano fu realizzato a Quito in Ecuador mentre il secondo inVenezuela. Il 2008 è invece l’anno del Guatemala. Il terzo Fsa viene realizzato in un momento chiave per il continente a- mericano, in cui si presenta una doppia sfida: ampliare e consolidare un percorso di cambiamenti che si è aperto negli ultimi anni e fronteg- giare la persistenza di forme di do- minio oligarchico, vecchie e nuove, che ostacolano la corrente trasfor- matrice. Gli obiettivi del Foro sono quattro: creare uno spazio ampio per la co- struzione di una strategia condivisa a favore della difesa delle risorse na- turali e del territorio; articolare i mo- vimenti sociali del continente favo- rendone la coordinazione; rafforzare i processi di resistenza e identificare vie alternative di sviluppo basate sulla cooperazione tra i popoli ame- ricani; potenziare l’intercambio so- cio-culturale degli abitanti del conti- nente. Il Guatemala contraddistingue l’a- pertura del Foro con il richiamo alle tradizioni ancestrali dei popoli indi- geni. Il giorno dell’inaugurazione, davanti al rettorato dell’Università, si svolge una cerimonia sacra Maya. Le guide spirituali bruciano aghi di pi- no, foglie e petali invocando la pro- tezione degli antenati, del sole e del- la luna. Le migliaia di partecipanti che giungono per ultimare l’iscrizio- ne, osservano il rito attonite. La pioggia cerca di ostacolare il momento,ma per i guatemaltechi non è sufficiente a fermare la tradi- zione. Il sindaco indigeno, autorità che affianca il sindaco eletto, di Chi- chicastenango, cittadina che vanta il mercato indigeno più grande del centro America, indossa con fierezza il suo abito tradizionale.Attraverso un interprete dice che mai aveva vi- sto così tanta gente da così tanti paesi diversi: per questo il Foro è un atto sociale e di solidarietà, perché riunisce i popoli. Pagina precedente: associazione di teatro di strada esegue una rappresentazione al Forum. Sotto: cerimonia Maya davanti al rettorato dellìuniversità di San Carlos, in apertura dell’incontro. A destra: locandina ufficiale.

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