Missioni Consolata - Dicembre 2008

edizioni Paoline; «Muri, lacrime e za’- tar», di Gianluca Solera,edizioni Nuo- vadimensione. Abbiamo rivolto alcune domande a Solera e Capovilla sulla situazione che descrivono in dettaglio nei loro libri. La difficile quotidianità dei cristiani inTerra Santa Essere cristiani inTerra Santa,qua- li sono le difficoltà e le sfide, che, nella vostra esperienza di viaggio e pellegrinaggio,avete potuto constatare? Gianluca Solera: «Credo che la grande sfida consista nel saper vive- re la fede in una situazione di op- pressione politico-militare che de- ISRAELE - PALESTINA I l 10 ottobre 2008, il Centro di ani- mazionemissionaria dell’Istituto Missioni Consolata di Torino ha o- spitato l’incontro-dibattito «Essere cri- stiani inTerra Santa: affrontare l’occu- pazione, riscattare la speranza». La serata è stata promossa dalla rivi- sta «Missioni Consolata»,dalle edizio- ni Paoline,da Pax Christi e dalla reda- zione di «Infopal.it». Erano presenti donNandino Capovil- la, referente di Pax Christi per la Pale- stina; BettaTusset,di Pax Christi; Gian- luca Solera,coordinatore del network Anna Lindh per il dialogo tra le culture; p.Ugo Pozzoli,direttore di «Missioni Consolata»; Filippo Fortunato Pilato, direttore di «www.Jerusalem-Holy- Land.org»; Angela Lano,direttrice del- l’agenzia stampa «Infopal.it»,mode- ratrice dell’incontro. Durante la conferenza sono stati pre- sentati i libri: «Bocche scucite»,di N. Capovilla e B.Tusset,edizioni Paoline; «Voce che grida nel deserto»,di Michel Sabbah, (a cura di Nandino Capovilla), di Angela Lano VOCI E LACRIME Essere cristiani in Terra Santa oggi Esperienze di viaggio, pellegrinaggio e permanenza in Terra Santa si trasformano nella narrazione di piccole storie quotidiane. Racconti che parlano di fatica, violenza, sofferenza e resistenza dei cristiani che vivono nei territori occupati. «Per gli israeliani è una“barriera di separazione”per i palestinesi il “muro dell’apartheid”. Per gli israeliani è un ideale, per i palestinesi una minaccia esistenziale. Per la maggior parte degli israeliani è una soluzione magica alla paura del terrorismo. Per i palestinesi è una paura profonda. Una volta ancora non si capiscono, due nazioni che non afferrano il significato delle rispettive paure». G IDEON L EVY , giornalista israeliano

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