Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

92 OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 RUSSIA E CAUCASO Il conflitto dell’agosto 2008 ha re- gistrato la morte di ben quattro gior- nalisti colpiti negli scontri fra militari russi e georgiani in Ossezia del Sud. Raccontare di questa, come di tutte le guerre è impresa difficile e perico- losa, ma l’informazione cerca e trova sbocchi straordinari e improbabili.A- lanTskhurbaev è un ragazzo di Vla- dikavkaz, Ossezia del nord e raccon- ta nel suo blog di aver parlato con un suo amico a Tskitinvali nell’Osse- zia del Sud. «Si trova nascosto in un seminterrato - scrive-, èmolto im- paurito, ho sentito grandi botti al te- lefono. Fuori è tutto distrutto». L’organizzazione Reporter senza frontiere condanna le continue viola- zioni nell’ambito della libertà di informazione tra cui la chiusura di canali televisivi, le violenze e le inti- midazioni cui sono soggetti i giorna- listi a causa del conflitto tra Georgia e Russia e che limitano e viziano la comprensione dei fatti. Nel Caucaso sud-orientale sulla ri- va del Mar Caspio, si estende l’Azer- baijan, un paese di oltre 8milioni di abitanti.Nel 1998 un decreto, a firma dell’allora presidente Heydar Aliyev, annunciava la fine della censura per l’informazione,ma gli attacchi con- tro gli editori e le emittenti sono continuati e i giornalisti brutalmen- te aggrediti, processati in tribunale e imprigionati. Avaz Zeynalli, redattore del quoti- diano Xural , è stato recentemente condannato da un tribunale del di- stretto di Narimanov a un anno e mezzo di detenzione e lavoro forza- to per diffamazione. La condanna arriva dopo la pubblicazione di due articoli sul suo giornale in cui si de- nunciava la corruzione politica. Non è però solo la carta stampata ad essere entrata nelle attenzioni del governo di Baku. Lo scorso novem- bre sono state sospese le trasmissio- ni del network Ans Tv.Un canale te- levisivo indipendente che rappre- sentava un’alternativa alla televisione e alla radio ufficiale gesti- te direttamente dal governo. In Azer- baijan solo il 3%della popolazione legge quotidianamente i giornali. La gente si informa perciò in gran parte attraverso radio e televisione stretta- mente controllate dal presidente Ilham Aliyev. In Azerbaijan, la presidenza del paese è inmano alla famiglia Aliyev dal 1995. Nonostante la denuncia di brogli da parte degli osservatori in- zione dei vertici politici dell’Ingusce- zia. Yevloyev è rimasto ucciso da un colpo di pistola alla tempia durante un «incidente»,mentre la polizia lo stava arrestando.Un «incidente» molto simile era avvenuto nell’otto- bre 2000 a Tbilisi, in Georgia, al gior- nalista italiano Antonio Russo, arriva- to per scrivere della guerra in Cece- nia e ritrovato ammazzato e torturato alla periferia della città. Intanto, inGeorgia e Azerbaijan Nella Trascaucasia - Georgia, Ar- menia e Azerbaijan - la situazione re- lativa alla libertà di stampa è altret- tanto preoccupante.Giornali, agen- zie di stampa nazionale, così come televisioni e radio, si trovano sotto il controllo diretto o indiretto dei go- verni. La Georgia, in questi mesi al centro dell’attenzione internazionale, ha re- gistrato nel novembre 2007 un pe- riodo buio per la libertà di informa- zione. La più grandemanifestazione di protesta che si sia avuta nel paese dalla «Rivoluzione delle rose» del 2003, ha vistomigliaia di dimostranti chiedere le dimissioni del presidente Saakashvili. L’intervento della polizia e l’imposizione dello stato di emer- genza hanno ricondotto il paese al- l’ordine. La stampa è stata imbava- gliata e le stazioni televisive indipen- denti Imedi e Kavkasia , che trasmettevano costantemente im- magini della protesta, sono state o- scurate. Tblisi: manifesto anti-russo nell’ex piazza Lenin. Sotto: un fast-food Mc- Donald’s, catena Usamolto presente in Georgia.

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