Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008
MONOGRAFIA / Diritti & rovesci bandonare l’assicurato al proprio destino proprio quando diventa vecchio omalato (e,dunque,più o- neroso per le società assicurative). Lo stato interviene limitatamente a due programmi: il Medicare per an- ziani e certi disabili e il Medicaid per i poverissimi.Dal mercato della salu- te, rimangono però escluse ben 47 milioni di persone (il 16%della po- polazione). Qualche anno fa il piccolo Graeme ha avuto un grave incidente strada- le, che lo ha costretto ad anni di cure mediche. Il salatissimo conto è stato pagato dallo Schip - acronimo per State Children’s Health Program - un programma di assicurazione sanita- ria dello stato per i figli di coppie po- vere, ma non abbastanza da poter accedere al Medicaid. Nell’ottobre 2007 il Congresso sta- tunitense presenta un progetto per attribuire allo Schip risorse finanzia- rie aggiuntive inmodo da assistere più bambini rispetto al passato (pas- sando da 6 a 10milioni). Il presiden- te Bush si oppone,producendo la reazione del piccolo Graeme Frost, assurto agli onori della cronaca. «L’ideologia privatista - ha scritto Vittorio Zucconi - e la potenza di fuoco delle grandi compagnie di as- sicurazione, che già polverizzarono il tentativo di Hillary e Bill Clinton di introdurre un’assicurazione naziona- le, gli farannomettere il veto all’au- mento del finanziamento di questo Schip, che costerebbe 60miliardi per i prossimi 5 anni, l’equivalente di ap- pena 6mesi di guerra in Iraq». Alla fine, anche per merito del pic- colo Graeme Frost, è stato trovato un compromesso,ma rimane la consta- tazione che il primo paese del mon- do non garantisce il diritto alla salute ai suoi cittadini. Saul è cittadino statunitense (mamma Elvira no) Saul Arellano ha i capelli scuri. È pochi anni più giovane di Graeme, ma ha già conosciuto le durezze del- la vita. Elvira Arellano, la sua mam- ma, è una messicana immigrata ille- galmente negli Stati Uniti e per que- sto espulsa,dopo una lunga odissea. Saul è nato negli Stati Uniti ed è cittadino statunitense in base al 14.mo emendamento costituziona- le: «Tutte le persone nate o naturaliz- zate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione sono cittadini de- gli Stati Uniti e dello stato in cui risie- dono». Il diritto di Saul si scontra però con la situazione della mamma che è stata espulsa e che non potrà rien- trare negli Usa per molti anni.Una si- tuazione assurda e disumana che ri- guarda 4-5milioni di bambini nati negli Usa da genitori immigrati ille- galmente. Negli Stati Uniti ci sono 12milioni di immigrati irregolari (2), lamaggio- ranza dei quali lavora come faceva la stessa Elvira Arellano.Ma vive nel ter- rore di essere scoperto ed espulso. Come spesso accade quando i re- sidenti si credono minacciati nelle loro sicurezze, sono nate milizie pri- vate di vigilantes . Le più famose so- no quelle che vanno sotto il nome di Minutemen, « uomini del minuto», che - al tempo delle Colonie - erano i membri della milizia che dovevano essere pronti per la battaglia con un preavviso di un minuto. Così,men- tre prosegue la costruzione del mu- ro sul confine tra Messico e Usa (3.340 km), le autorità statunitensi tollerano la nascita di gruppi armati che sono tutto fuorché ammiratori del prossimo. Insomma, gli Stati Uniti hanno dif- fuso in tutto il mondo la buona no- vella del liberomercato,dell’abbatti- mento delle barriere doganali,della libera circolazione dei capitali,ma si comportano all’opposto quando in- vece chemerci e prodotti finanziari si tratta di uomini, che si muovono in cerca di un lavoro e di una vita mi- gliore. Gli immigrati illegali non sono i so- li ad avere problemi.Anche gli ho- meless (i senzatetto o,più banalmen- te, i barboni) sopravvivono nella pre- carietà. Le stime parlano di una popolazione di senzatetto che varia tra 1,5 e 3,5milioni di persone. Gli homeless vagano per le città statunitensi ma sono sempre più spesso presi di mira da ordinanze e norme di polizia che vietano loro la frequentazione dei marciapiedi e dei parchi pubblici.Addirittura, alcu- ne città - tra queste Atlanta,Cleve- land e Pittsburgh - hanno emanato ordinanze in cui si stabilisce a quanti piedi di distanza (da un bancomat, da una fermata di bus,da un bar, ec- cetera) debbono rimanere gli home- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 77 «N oi, popolo degli Stati Uni- ti, allo scopo di perfezio- nare ulteriormente la no- stra Unione,di garantire la giustizia, di assicurare la tranquillità all’inter- no,di provvedere alla comune difesa, di promuovere il benessere generale e di salvaguardare per noi stessi e per i nostri posteri il dono della libertà, decretiamo e stabiliamo questa Co- stituzione degli Stati Uniti d’Ameri- ca». Questo è il noto preambolo ( We the people... ) della Costituzione degli Stati Uniti d’America, firmata a Fila- delfia il 17 settembre 1787 ed entra- ta in vigore nel 1788. Essa è costitui- ta da 7 articoli e 27 emendamenti. Il preambolo funge da introduzio- ne generale; i 7 articoli descrivono i poteri dello stato (esecutivo, legisla- tivo e giudiziario) e la struttura fede- rale; i primi 10 emendamenti costi- tuiscono la cosiddetta «Carta dei di- ritti». Quella statunitense è dunque una Costituzione «che pone regole generali di condotta e di organizza- zione (...) interpretata,per principio, con grandissima elasticità» (1).Una Costituzione, che al confronto con la realtà mostra però qualche contrad- dizione di troppo. Il diritto alla salute secondoGraeme Frost Graeme Frost ha 13 anni. Il suo no- me suona piacevole e si ricorda con facilità.Graeme Frost è un ragazzo di Baltimora con i capelli biondi e gli occhialetti da scolaro diligente. Graeme Frost è diventato famoso nell’autunno del 2007: ha raccontato (bene) la sua storia davanti a mi- crofoni e telecamere e nelle aule del- la politica. La sua storia è legata al diritto alla salute, che negli Stati Uniti - al con- trario di quanto,per esempio, avvie- ne in Italia (art. 32) - non è garantito costituzionalmente, nonostante i se- guitissimi telefilm statunitensi di ca- ratteremedico possano far pensare diversamente (almeno ad un pubbli- co distratto). Negli Usa ammalarsi è più brutto che altrove,dato che non esiste un sistema sanitario pubblico.Può rice- vere curemediche chi ha un’assicu- razione privata. La copertura varia però a seconda di quanto si paga, tanto che è diffusa la pratica di ab-
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