Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

MISSIONI CONSOLATA repressione cieca,malgrado il plura- lismo politico. In Camerun la censura preventiva è rimasta in vigore fino al ‘96». Senza parlare delle minacce, gli arresti, gli attentati alla vita dei gior- nalisti. Lui stesso, fondatore del Mes- sager nel ‘79 (prima settimanale e poi quotidiano), è stato arrestato ben 126 volte a causa dei suoi scritti. Per una reale «democrazia» Ma la libertà di stampa e l’infor- mazione sono gli ingredienti per co- struire una vera democrazia. Il citta- dino deve essere informato e ha di- ritto ad esserlo. Solo così potrà far valere i propri diritti: «Un cittadino privato dell’informazione è un sotto - cittadino» scrive Flavién Bationo, giovane giornalista del Burkina Faso. «L’informazione condiziona l’azione e il non disporre di essa compro- mette le possibilità di capire un mondo in continua evoluzione. Questo suppone un pluralismo e una vera libertà di stampa, perché la censura o il pensiero unico sono im- pedimenti a questo diritto. Il plurali- smo dà la possibilità al cittadino di scegliere per farsi la propria idea. Si può giudicare il livello di democra- zia di un paese verificando la possi- bilità che hanno i suoi cittadini a go- dere del diritto di essere informati». Ma è anche vero che l’informazio- ne è una condizione necessaria,ma non sufficiente per fare un buon cit- tadino: «Cos’è una stampa respon- sabile se il suo pubblico non gli rico- nosce alcuna responsabilità, peggio se il pubblico stesso non vuole assu- mere alcuna responsabilità? Cosa si- gnifica libertà di stampa quando i giornalisti possono scrivere tutto quello che voglionoma senza che i loro scritti influenzino in alcuna for- ma i comportamenti degli uni o de- gli altri?». Scriveva Norbert Zongo, il più fa- moso giornalista investigativo del Burkina. Zongo fu brutalmente as- sassinato nel dicembre 1998 a causa di un’inchiesta su un crimine che ve- de coinvolta la famiglia presidenzia- le. Ancora oggi, a dieci anni di di- stanza, giustizia non è stata fatta sul caso Norbert Zongo. Nuove tecnologie, vecchie repressioni La situazione sta evolvendo, ricor- da Njawe.Un passo in avanti decisi- vo lo hanno dato le nuove tecnolo- gie: «Sul piano politico, la comunità internazionale con il fatto di legare l’aiuto al rispetto dei princìpi di de- mocrazia ha fattomuovere un po’ le stampa sul continente: «Negli Anni ’80 abbiamo pochi esempi di gior- nali indipendenti. Poi, con la caduta del muro di Berlino e l’avvento del multi partitismo la stampa è stata un po’all’avanguardia della demo- cratizzazione inmolti paesi fran- cofoni. Ovvero ha preceduto il plu- ralismo politico.Continua d’altronde a essere inmolti paesi, come il mio, il vero contropotere, di fronte al falli- mento dei partiti di opposizione». Continua Njawe: «Negli Anni ’90 abbiamo conosciuto un’ondata di In alto: una giornalista burkinabè intervista un politico locale. Sotto: manifestazione a Ouagadougou contro l’impunità degli assassini del popolare giornalista Norbert Zongo, ucciso con tre compagni il 13 dicembre 1998. MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 59

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