Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008
DIRITTI SOTTO ATTACCO mente incisivi nella lotta contro lo sfruttamento infantile. Il Child labor deterrence act , adottato nel 1999 e comunemente conosciuto come Harkin Bill, incarica il ministero del Lavoro degli Stati Uniti di redigere e aggiornare costantemente un elen- co di industrie operanti in paesi stra- nieri che impieganomanodopera infantile nella produzione di beni destinati all’esportazione negli Stati Uniti. Sulla base di tale elenco il mi- nistero del Tesoro deve proibire o- gni ulteriore importazione di beni prodotti da tali imprese.Questa di- sposizione, sicuramente in contra- sto con le norme dell’Omc, che vie- tano espressamente agli stati mem- bri di porre unilateralmente ostacoli alle importazioni da altri paesi, in via di principio potrebbe giustificare il ricorso alla procedura di risoluzione delle controversie prevista dall’Omc stessa.Nella pratica, tuttavia, tale e- ventualità pare remota, perché ciò comporterebbe l’ammissione da parte del ricorrente dello sfrutta- mento del lavoro infantile sul pro- prio territorio e la conseguente vio- lazione di un obbligo internaziona- le. Si tratta pertanto di uno strumento pericoloso e potenzial- mente protezionistico, in grado di e- rodere i principi del libero scambio, in nome del supposto obiettivo di tutelare i bambini. Una disposizione come l’Harkin Bill sembra ingenuamente ignorare la nazionalità delle imprese che pro- ducono in paesi stranieri impiegan- do la manodopera infantile di questi ultimi. Il fatto che il rispetto del di- vieto internazionale a usare lavoro minorile riguardi in primo luogo gli stati ha sostanzialmente avallato la condotta di molte imprese, soprat- tutto quelle multinazionali.Queste sfruttano i bambini, nella misura in cui agiscono nel rispetto della legi- slazione dello stato presso cui sono situati i loro stabilimenti. La disposi- zione ha consentito alle stesse di non tener conto del fatto che tale le- gislazione fosse omeno conforme agli obblighi internazionali assunti dallo stato. Viene da chiedersi come mai, se è stato relativamente facile convince- re la maggior parte degli stati del mondo a ratificare numerosi trattati internazionali, che impongono loro di dotarsi di una legislazione interna che vieti lo sfruttamento di mano- dopera infantile,Nazioni Unite,Ocse 44 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 Mensa di un centro di accoglienza per bambini in Burkina Faso. Confine Mali-Burkina: un assistente sociale intervista alcune bambine trafficate e liberate dalla polizia.
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