Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

per i 168 stati che hanno ratificato la Convenzione n. 182, promossa dal- l’Oil nel 1999. Molte regole Scarsa applicazione Quest’ultimo trattato impone l’immediata eliminazione delle for- me più pericolose di lavoro infantile, ossia tutte le forme di schiavitù e di lavoro forzato inclusi la vendita, il traffico di bambini e il loro recluta- L oscorso12giugno,inoccasio- nedellagiornatamondiale contro il lavoro infantile, il diret- tore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), Juan Somavia, ha rivolto un appello agli stati affinché, nel loro impegno per il raggiungimento degli obiettivi del millennio, prestino un’attenzione particolare alla lotta contro quelle forme di lavoro che comprometto- no il normale sviluppo fisico, psichi- co e intellettuale dei bambini. Pur ri- conoscendo l’importanza pedago- gica e mediatica dell’esortazione, è impossibile accoglierla senza prova- re un senso di disagio.Come se, in al- tre parole, si chiedesse «per corte- sia» gli stati di attenersi a un comportamento cui sono giuridica- mente obbligati. Lo sfruttamento e- conomico dei minori è già vietato per la maggior parte paesi. Lo è per i 191 stati che hanno ratificato la Con- venzione Onu sui diritti dei bambini, (questa compirà 40 anni nel 2009), e MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 41 Infanzia e sistema economico mondiale La regolamentazione della comunità internazionale sullo sfruttamento economico dei minori è prolifica. Ma scarsa resta l’applicazione. Le norme sono sugli stati e non sulle imprese. Così il diritto internazionale non è in grado di imporre alle multinazionali il rispetto dei bambini. Nasce l’idea di una «clausola sociale». Ma sono le pressioni della società civile, e l’immagine presso l’opinione pubblica, che spinge le aziende a darsi norme di auto- regolamentazione. di Chiara Blengino I BAMBINI DELLE MULTINAZIONALI DIRITTI SOTTO ATTACCO

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