Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 33 un abbinamento della parola (l’in- terrogare) e del gesto (la sofferenza inflitta al corpo): l’una e l’altro sono forme di violenza, che hanno uno scopo prefissato e dichiarato apertis verbis fin dall’inizio dell’interrogato- rio, o ancor prima.Dunque, la tortura è unmezzo per raggiungere un fine: la confessione.Che può essere sia l’ammissione di una «colpa»: reale (dal punto di vista dell’interrogante, e secondo le leggi scritte o non scrit- te che ne regolano l’azione) o - per- lopiù - del tutto immaginaria. In tal caso si confessa per sottrarsi alla prosecuzione della tortura. La morte, quasi sempre, o lunghe,penose de- tenzioni, sono il risultato raggiunto da chi confessa;ma il premio che e- gli ottiene è la fine della tortura, os- sia la fine di quella sofferenza insop- portabile. La confessione - tale la tesi che do- cumenti e letteratura, sia quella criti- ca, sia quella di fantasia, ci consegna- no - viene perlopiù interpretata,da vittime e carnefici, come una «libera- zione». «Confessa,dopo ti sentirai meglio»,dice l’interrogante,quasi sempre, a un datomomento dell’o- perazione: domande sempre più stringenti, reiterate una,dieci, venti volte, accompagnate da colpi,da in- sulti, da getti d’acqua calda o gelida, da immersioni di teste in catini,da corde che si stringono ai polsi,da ruote che girano e tirano,da ferri ro- venti che bruciano carni, nelle parti più sensibili del corpo,da strumenti creati dalla fervida inventiva di tecni- ci o addirittura di scienziati... Si sente meglio il colpevole che si sgrava del- la colpa, in un certo senso; si sente meglio anche l’avversario politico sconfitto, o semplicemente il sospet- tato di essere avversario di un regi- me tirannico; o il nemico fatto pri- gioniero in battaglia; o ancora l’ereti- co che ha la colpa di non credere nel dio di chi stringe quelle corde o di chi impugna quei ferri roventi, o di non accettare inmodo pieno e asso- luto i dogmi che quella credenza comporta in una certa versione reli- giosa. Quello che è certo è che nella tor- tura - ripeto, non nel gesto del sadi- MONOGRAFIA / Diritti & rovesci Crude immagini di Abu Ghraib (Iraq), prigione divenuta famosa (nel 2004) per le sevizie e le umiliazioni inflitte ai detenuti dai soldati statunitensi.

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