Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

26 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 DIRITTI SOTTO ATTACCO globale.Ogni singolo atto,dovun- que compiuto, viene immediata- mente diffuso nel mondo, attraverso giornali, radio, televisione e soprat- tutto la rete: un atto di terrore che non abbia riscontromediatico è un atto inesistente,dunque politica- mente non efficace. Ebbene, nono- stante questa sua caratteristica, forse vale la pena di distinguere un terro- rismo più squisitamente politico (an- che quando condotto conmezzi e logichemilitari) e un terrorismo più tipicamente bellico. Se il primomira a risultati eminen- temente politici - un cambiamento radicale di orientamento nei governi di un paese,per esempio -, il secon- do, il terrorismo bellico, ha tipici o- biettivi territoriali: costruire uno sta- to, solitamente; o operare una seces- sione in uno stato plurinazionale. Sotto questa seconda tipologia, ca- de, per esempio, l’azione separatista dei baschi nei confronti del governo centrale di Madrid: perlopiù bombe, che non distinguono tra militari e ci- vili, e di regola fanno più vittime civi- li chemilitari, attraverso la metodo- logia delle auto esplosive,dei pac- chi-bomba, degli ordigni lasciati in cestini dei rifiuti. Analogo il caso degli indipenden- tisti irlandesi, repubblicani e cattoli- ci, nell’Ulster, chemirano a scindere la loro Irlanda da quella filobritanni- ca e protestante; o ancora, il separa- tismo còrso, che negli scorsi anni ha provato a portare avanti una linea di secessione indipendentistica dell’i- sola, dalla Repubblica francese,ma oggi pressoché silente e sconfitto. Sempre nella stessa categoria rien- tra il caso dei ceceni (islamici),patrio- ti per gli uni (gli stessi ceceni), ribelli terroristi per i russi (cristiani ortodos- si), resisi autori di alcuni dei gesti più clamorosi negli scorsi anni, contro Mosca; autori di azioni disperate e feroci, che andavano incontro a re- pressioni spietate da parte del go- verno russo. E ancora il movimento delle Tigri del Tamil nello Sri Lanka, che da anni conduce una sanguinosa lotta con- tro la maggioranza cingalese nella zona sudorientale dell’isola, volta a proclamare l’indipendenza della re- gione. O il movimento Uck, operante nel Kosovo, inserito come organizza- zione terroristica nell’elenco ufficiale della Cia, e poi da essa armato e fo- raggiato per destabilizzare quel che rimaneva della Jugoslavia, e della sua anomalia socialista nel cuore d’Europa, e dunque semplicemente derubricato da quell’elenco. I capi di questomovimento, otte- nuto il risultato di una dichiarazione unilaterale d’indipendenza (17 feb- braio 2008), frettolosamente ricono- sciuta da Stati Uniti e Unione euro- pea, hannomostrato come il terrori- sta possa trasformarsi in rispettabile uomo politico, sulla base di un giudi- zio esterno.Un giudizio che prescin- de dai comportamenti concreti e dalle ideologie,ma si fonda sostan- zialmente sul ruolo formale, asse- gnatogli da un’entità esterna,dotata di potere,ma non già di autorità. Un altro esempio lo si può vedere in Algeria, giunta all’indipendenza dopo una lotta sanguinosa contro gli occupanti francesi, condotta con azioni tipicamente terroristiche (bombe, sequestri, agguati...): oggi nessuno oserebbe chiamare terro- risti i governanti algerini, che a loro volta chiamano terroristi i militanti della Jihad che lottano contro il go- verno del loro paese, con mezzi si- mili, ancorché con un sovrappiù di crudeltà, dettata dal fanatismo reli- gioso. Ma contro quel «terrorismo» Palestina-Striscia di Gaza: funerale di un membro di Hamas.

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