Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008
ARABIA SAUDITA 108 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 sono ancora più a rischio a causa del- la politica di sicurezza instaurata nel regno saudita, da quando cioè, si so- no verificati vari episodi di violenza attribuiti alla rete terroristica di al Qaeda .A luglio 2007, il ministero de- gli Interni aveva dichiarato che, tra il 2003 e il 2007, erano state trattenute 9 mila persone per motivi di sicurez- za, cioè, sospettate di attività terrori- stiche, di opposizione religiosa o ap- partenenti a «gruppi deviati». Stando alle fonti, la maggioranza degli arre- stati sono stati sottoposti a un pro- gramma di «riformazione» condotto da esperti religiosi e psicologi; alla fi- ne dell’anno scorso, 1.500 detenuti e- rano stati rilasciati, dopo aver com- pletato il programma. Alcuni carcerati sono stati mostrati in televisione mentre confessavano la loro appartenenza a «gruppi de- viati» e descrivevano i piani per bom- bardare pozzi petroliferi e altri obiet- tivi. Ma non è affatto chiaro se tali de- tenuti abbiano avuto accesso ad avvocati, dato che si tratta di reati passibili di morte. La sorte di tutti i detenuti rimane avvolta nella segre- tezza, come pure continua a essere un segreto sia il numero dei detenuti ancora in carcere senza processo sia i luoghi di detenzione. È certo, afferma il Rapporto di Amnesty , che «in alcuni casi le forze armate di sicurezza han- no ucciso sospetti militanti in circo- stanze non chiare durante presunti tentativi per arrestarli». Libertà religiosa Se molti diritti umani vengono cal- pestati, quello della libertà religiosa e di coscienza non esiste affatto nell’A- rabia Saudita. L’unica religione am- messa è l’islam, nella sua versione giuridico-teologica del fondamenta- lismo wahhabita. In base a una rigo- rosa prescrizione coranica, la patria di Maometto è suolo sacro e non può esservi tollerato alcun altro culto al- l’infuori dell’islam.Agli inizi tale sa- cralità era riservata alla Mecca e Me- dina; ma il secondo califfo (634-644) l’ha estesa a tutta la penisola araba. In base a tale principio, ogni atti- vità di proselitismo, qualsiasi eserci- zio e segno religioso, chiesa o altri luoghi di culto sono proibiti anche per le cosiddette religioni del libro, e- braismo e cristianesimo, tollerate nel resto del mondomusulmano. È vie- tato a tutti, compresi visitatori o pas- seggeri negli aeroporti sauditi, avere con sé libri religiosi e bibbie, indossa- re o esporre simboli religiosi, come crocifissi e rosari; è proibito portare alcunché di «impuro» che contamini il «sacro suolo», come alcolici e carni suine. Va da sé che la conversione dall’islam al cristianesimo è conside- rata apostasia, punita con la morte, anche se da tempo non si hanno no- tizie di esecuzioni per tale reato. Tuttavia, dal momento che nel paese ci sono circa due milioni di im- migrati cristiani, il governo saudita tollera la loro presenza, finché rima- ne discreta e occulta.Una tolleranza officiosa permette che i cristiani stra- nieri possano praticare la propria reli- gione «in privato»,ma solo se «non disturbano gli altri». Ma non viene ben definito cosa si- gnifichi «in privato».Ciò dà spazio a limitazioni e soprusi, soprattutto da parte della muttawa , la polizia reli- giosa, che può arrestare i cristiani sorpresi a pregare in abitazioni priva- te. Non sono pochi i casi di cristiani arrestati, imprigionati, flagellati e poi espulsi, fino a un paio di anni fa, per- ché nelle loro case sono stati trovati crocifissi, bibbie, icone, rosari e altri oggetti e simboli religiosi. Da quando sul trono saudita siede Abdallah Ibn Abd-el Aziz (2005), è diminuito il numero di arresti di cri- stiani: il sovrano ha varato alcune leggi che limitano i poteri della mut- tawa , che ora non può più arrestare direttamente,ma deve passare at- traverso la polizia regolare, che ri- spetta di più la legge. Re Abdallah sembra diventato un campione di dialogo interreligioso: il 7 novembre 2007 ha fatto visita al papa Benedetto XVI; il 4-6 giugno scorso ha promosso un incontro in- terconfessionale alla Mecca e il 16-18 luglio un incontro interreligioso a Madrid, per aprire un dialogo anche con gli ebrei.Non è facile interpreta- re tali iniziative; le prendiamo come passo positivo verso future aperture per unmaggiore rispetto dei diritti u- mani, compreso quello della libertà religiosa, sia in Arabia che nel resto del mondo islamico. L’incontro inVaticano tra il monar- ca saudita, nella sua qualità di «custo- de delle due sante moschee» (Mecca e Medina), e il capo dei cattolici di tutto il mondo, è stato definito «stori- co» dalla stampa araba.Di fatto è il primo incontro della storia tra un so- vrano saudita e un papa. Secondo il comunicato del Vaticano, nell’incon- tro «si sono ribaditi l’impegno in fa- vore del dialogo interculturale e in- terreligioso, finalizzato alla pacifica e fruttuosa convivenza tra uomini e popoli, e il valore della collaborazio- ne tra cristiani,musulmani ed ebrei per la promozione della pace, della giustizia e dei valori spirituali e mora- li, specialmente a sostegno della fa- miglia». Il comunicato fa anche un ti- mido accenno «alla presenza positi- va e operosa dei cristiani». Da qualche parte ci si aspettava qualcosa di più. In passato e a più ri- prese, il Vaticano aveva indicato l’A- rabia Saudita come uno dei paesi ove la libertà religiosa è meno rispet- tata; nell’incontro «storico» di questo non si è fatto riferimento.Ci si è preoccupati che i colloqui avvenisse- ro «in un clima di cordialità». Auguriamo che altri passi siano più incisivi e concreti. Intanto re Abdal- lah, in collaborazione con il ministero degli Affari islamici, avrebbero istitui- to dei corsi speciali di cultura e dialo- go interreligioso a cui dovrebbero partecipare ben 40 mila imam locali, «con l’obiettivo di incoraggiare la moderazione e la tolleranza nei con- fronti delle altre religioni nella so- cietà saudita». La notizia è degna di rilievo, sebbene sia guardata con per- plessità da alcuni ambienti. Il tempo dirà se si tratta di un passo verso una società religiosamente più libera e a- perta o solo di un fuoco di paglia. ■ Abdallah Ibn Abd-el Aziz, re dell’Arabia Saudita.
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