Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

N otizia storica quella riportata da un giornale arabo il 18 marzo scorso: presto le donne del regno saudita potranno guidare l’auto.Ma a certe condizioni: per ac- cedere ai corsi di guida (gestiti rigo- rosamente al femminile) la donna deve avere più di 30 anni e il consen- so scritto di un parente stretto; prima di ricevere la patente deve «versare una cauzione in danaro per pagare i danni di eventuali incidenti»; potrà guidare, velata e senza trucco, dalle 7 alle 20 (nel fine settimana dalle 12 al- le 18); dovrà dotarsi di un telefonino cellulare per «le chiamate di emer- genza a un numero verde specifica- to». In alcune città saranno predispo- sti percorsi riservati alle donne; un corpo apposito sorveglierà che ven- gano utilizzati... In Arabia Saudita «la situazione dei diritti umani è rimasta spaventosa, nonostante l’annuncio di riforme le- gislative e il dibattito interno dell’o- pinione pubblica a riguardo dei dirit- ti delle donne» afferma il Rapporto 2008 di Amnesty International . In nome di Aisha La condizione femminile in Arabia Saudita sembra essere tornata ai tempi prima di Maometto. «Oggi le donne saudite si trovano ad affronta- re forme dilaganti di discriminazioni, restrizioni, abusi...più che in ogni al- tro paese islamico» afferma una stu- diosa saudita,Hatoon al Fasi, nel suo recente libro intitolato: Women in pre-Islamic Arabia (Le donne nell’Ara- bia pre-islamica). Tutta la vita della donna saudita è soggetta al sistema del muharrim, Donne discriminate e tenute sotto tutela; giustizia sommaria che infligge pene degradanti e sentenze di morte anche ai minorenni; lavoratrici straniere ridotte in schiavitù; libertà civili calpestate in nome della sicurezza; libertà religiosa e di coscienza semplicemente impossibile... Mentre il governo saudita nega l’esistenza di tali violazioni e promette riforme, la situazione dei diritti dell’uomo continua ad essere spaventosa. PAESE TROPPO «SACRO» Nella culla dell’islam non c’è spazio per i diritti umani ARABIA SAUDITA di Benedetto Bellesi

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