Missioni Consolata - Settembre 2008

nativi senza terra… Ho scoperto che la politica non è malvagia - ha ag- giunto - ma può essere uno strumen- to efficace per restituire la dignità a coloro a cui è stata negata». Lugo ha ricevuto una “fascia presidenzia- le” tessuta da alcune monache car- melitane ecuadoriane ed è stato insi- gnito della laurea honoris causa del- l’Università statale della provincia di Bolívar; ha poi ricordato ancora il suo passato con gli indigeni di Gua- randa, con cui condivise i poveri pa- sti, le giornate nelle piantagioni di caffè e le loro tradizioni culturali. (Misna) ITALIA CARITAS A CONVEGNO D al 23 al 26 giugno, a Santa Ma- ria degli Angeli, presso Assisi (Perugia), si è svolto il XXXII Conve- gno nazionale delle Caritas dioce- sane e della Caritas italiana con la partecipazione di oltre 600 delega- ti. Nelle sei “assemblee tematiche” del Convegno è stato fatto il punto su beni comuni, integrazione, politi- che di lotta alla povertà, Chiesa e Sud Italia, Chiese cristiane in Euro- pa, reti internazionali di solidarietà in cui si è sviluppato un confronto su questioni relative a partecipazione e cittadinanza, volontariato e stili di vita, economia etica e responsabi- lità sociale, emergenza e tutela del- l’ambiente. Si è parlato poi di immi- grazione, ormai parte del nostro contesto di vita anche per i numeri della presenza in Italia. Un cambia- mento molto forte che non è solo da assimilare, ma implica una rilettura della cittadinanza, della città e dello stesso concetto di integrazione. Grande attenzione è stata data an- che al contesto delle politiche sociali nel Paese e ai dislivelli regionali e locali, ipotizzando piste di lavoro per la crescita di forme di “welfare di comunità”, ma anche promuoven- do sui territori reti di ricerca ed eco- nomia sociale e solidale, liberi ri- spetto alle dinamiche padronali e clientelari che intrappolano molte a- ree del Mezzogiorno. Grazie anche alla presenza di rappresentanti di nove Caritas dell’Europa dell’Est, si è parlato della visione ecclesiale dell’Europa come “casa comune” e casa del dialogo, e del servizio del- le Caritas come la realizzazione nel mondo di laboratori di solidarietà, di giustizia, di vita sostenibile, di pace, di dignità umana, di diritti u- mani, ma anche di cattolicità, di e- cumenismo, di dialogo interreligio- so, di cultura. (Misna) MC SETTEMBRE 2008 9 rea circolare che fa pensare all’absi- de. Un profondo tunnel, invece, con- duceva ad una fonte d’acqua. (Asia News) ECUADOR OMAGGIO AL PRESIDENTE LUGO I l 17 giugno, indossando un pon- cho a righe rosse, azzurre e bian- che, nella Plaza Roja di Guaranda, 160 chilometri a sud di Quito, il pre- sidente eletto del Paraguay, Fernan- do Lugo, ha ricevuto gli omaggi de- gli indigeni andini dell’Ecuador di cui tra il 1978 e il 1982 fu la guida pastorale. Davanti a quelli che un tempo erano i suoi fedeli e lo ricor- dano come il “padre dei poveri”, l’ex-vescovo ha ribadito il suo impe- gno «al fianco dei dimenticati e dei COLOMBIA: ARTIGIANI DELLA PACE R ecentemente nel “Centro di Missione e Cultura Giuseppe Allamano” di Bogotá, i Missionari della Consolata hanno celebrato un “gesto di consolazione” che, pur nella sua semplicità, aveva un profondo significato: 107 persone hanno ricevuto l’attestato di partecipazione e l’invio come Animatori delle Scuole di Perdono e Riconciliazione - ESPERE. La maggioranza erano profughi interni e vittime della violenza e ciò che più meraviglia è che queste persone sono state istruite in 10 sessioni distribuite durante tre mesi, da quelli che chiamiamo “leaders di pace”, ossia ex-combattenti di gruppi sovversivi, preparati a questa missione dalla Fondazione per la Riconciliazione. Essi coordinano e animano i cinque Centri della Riconcilia- zione che esistono a Bogotá. «Questa bella esperienza - dice p. Leonel Narváez, direttore dei centri - ci conferma nella certezza che senza perdono non c’è futuro. Il per- dono e la riconciliazione sono condizioni sine-qua-non per lo sviluppo della persona e dei popoli. Lo sapeva bene Gesù che lo ha lasciato come impegno centrale del suo vangelo». (Ismico) Padre Leonel Narváez (1° a destra) con la sua équipe di Espere, davanti alla sede di Bogotá.

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