Missioni Consolata - Settembre 2008
62 MC SETTEMBRE 2008 PERÚ ratori li consideravano poco più che animali». Insomma, la riforma agraria di Ve- lasco era una cosa necessaria. E quella educativa? «Un’altra cosa chem’indignò fu l’affossamento della riforma educati- va, che era stata elaborata dai mi- gliori pensatori ed educatori del Perú. Un giornomi invitarono ad una riunione di maestri. Si cominciò a leggere: primo articolo bocciato, se- condo bocciato, eccetera.Non si di- scuteva nulla perché arrivava tutto dalla riforma di Velasco.Poi si arrivò ad un articolo che diceva: si fa obbli- go a tutti i maestri del Perú di cono- scere una lingua vernacola.Allora chiesi la parola. “Guardate - dissi loro - che questo articolo sarebbe a favore dei vostri fratelli campesinos , contadini che soffrono tanto perché i maestri non sanno la loro lingua.Quindi,questo articolo non lo potete bocciare”. Invece, tutti in coro gridarono:“No, no.Dal governo di Velasco non c’è da aspettarsi nulla di buono”.Mi ven- ne voglia di dire una brutta parola... Invece, salutai eme ne andai». Rimanendo sui presidenti di questo paese, nel 2006 i peruviani hanno rielettoAlanGarcía, anche se la sua prima presidenza era stata disa- strosa... «Altro che disastrosa era stata... C’era un’inflazione a tre cifre...men- sili. Sicuramente la cattiva gestione dell’economia da parte di Alan García portò alla vittoria di Fujimori, che era sconosciuto all’epoca... Pensa che Fujimori abitava nella casa di fronte... E già a quel tempo era separato da sua moglie, Susanna, un’architetta. Lui veniva qui a vedere i suoi figli ogni 15 giorni. Un giorno, appena rientrata dall’ Europa, vidi che c’era un cartello fuo- ri della loro casa: in vendita.Allora chiesi in giro emi dissero che erano andati via perché lui si era messo in politica.Pensavo potessemirare ad essere rettore universitario,deputa- ¿R UNASIMITA RIMANQUICHU ? S i chiamano Hilaria Supa Huaman e Maria Cleofé Sumire de Conde sono due donne elette al Congresso peruviano per il partito nazionalista di Ollanta Humala (1). Entrambe provengono dal dipartimento del Cusco e soprattutto sono quechua. Nell’agosto del 2006, le due congressiste sono sa- lite agli onori della cronaca nazionale a causa delle polemiche suscitate dalla loro scelta di giurare in lingua quechua anziché in spagnolo. Il quechua ( runasimi , nella terminologia nativa), lingua nativa americana, è parlata da circa 10 milioni di persone in vari stati sudamericani: Perú, Bolivia, Ecuador, Colombia (meridionale), Argentina (nord-occidentale), Cile (setten- trionale). Fu lingua ufficiale durante l’impero Inca. Per importanza, il quechua precede altre due lingue native, l’aymara e il guaraní. In Perú, il quechua è idioma ufficiale accanto all’aymara e allo spagnolo. È par- lato da circa 3 milioni di peruviani (su 28 totali). Tuttavia, gode di scarsa consi- derazione e rispetto, come dimostra la vicenda delle due congressiste, forse perché è parlato soprattutto da gente di bassa condizione sociale (indigeni, contadini, donne). ¿ Runasimita rimanquichu ? ¿ Hablas quechua ? (2) Parli quechua? Pa. Mo. Note: (1) Su Ollanta Humala si legga: Paolo Moiola, Ollanta e Nadine , MC marzo 2008. (2) Abbiamo preso a prestito il titolo da un interessante articolo di HildegardWiller, pub- blicato su Noticias Aliadas / Latinamerica Press , 25 aprile 2007. Popoli indigeni ed identità linguistica Una testimone ascoltata dalla «Co- misión de la verdad», Commissione della verità istituita per fare luce sul- la guerra civile (foto rivista Ideele ).
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=