Missioni Consolata - Settembre 2008

54 MC SETTEMBRE 2008 NOSTRA MADRE TERRA scono il fenomeno dell’ eutrofizza- zione , cioè l’abnorme crescita di al- ghe. Quando queste ultime muoiono, precipitano sul fondo ma- rino e vengono degradate dai mi- crorganismi esattamente come i li- quami, accentuando così l’impoverimento d’ossigeno delle ac- que, con conseguente moria di pesci e perdita della biodiversità. I problemi dell’impoverimento d’ossigeno delle acque e quello del- l’eutrofizzazione stanno interes- sando allo stesso modo anche i prin- cipali laghi italiani. Il problema del- l’inquinamento dei nostri fiumi e del Po in particolare è sorto dopo gli anni Sessanta, in concomitanza con l’espansione delle grandi città e degli impianti industriali, nonché con l’instaurarsi di un tipo di agricoltura e di allevamento intensivi. Prima di al- lora nelle acque del Po era possibile la balneazione . Ora è proibito fare il bagno, perché il rischio di malattie è estremamente elevato. Una curiosità: tra le malattie, che si possono con- trarre facendo il bagno nei nostri fiumi, c’è la leptospirosi,malattia mortale per l’uomo, trasmessa dall’u- rina dei topi e dei ratti, che infestano le rive dei fiumi e più in generale le nostre città. Stati Uniti: i diritti...degli inquinatori I problemi legati all’inquinamento, di fiumi e laghi italiani sono presenti negli altri paesi industrializzati o in via di sviluppo, alla stessa maniera, se non peggio. Vandana Shiva, nel suo Le guerre dell’acqua , riferisce il caso del fiume Cuyahoga a Cleveland, Ohio, Stati Uniti, che serviva da discarica per le industrie del luogo e che nel 1969 era così contaminato dai prodotti chimici, che prese fuoco. Negli Stati Uniti, nel 1972 venne approvato il CleanWater Act , il quale stabiliva che nessuno può inquinare l’acqua e che tutti hanno diritto al- l’acqua pulita.Tale legge si poneva l’obiettivo di riportare entro il 1983 le acque dei fiumi in condizioni idonee per la pesca e per il nuoto. Purtroppo nel 1977, a seguito delle pressioni degli industriali, anziché puntare alla regolamentazione degli scarichi, si passò a considerare lo standard della qualità dell’acqua.Tale standard è stabilito dal governo, però, relativa- mente ad un’area designata e ciò in relazione all’acquisizione dei per- messi di scarico o Tdp ( Tradable L ’Amazzonia è sempre presa come esempio di disastro am- bientale inarrestabile. Ma - purtroppo - non c’è soltanto il polmone del mondo in pericolo. Secondo un recente libro fo- tografico 1 dell’agenzia Onu per l’ambiente ( United Nations Environment Programme, Unep ) , negli ultimi 30 anni l’Africa ha subitomutamenti devastanti: ghiacciai che scompaiono (ad iniziare dal Kilimangiaro in Tanzania), deforestazione sel- vaggia, biodiversità a rischio. Ma occorre andare lontani per vedere i disastri prodotti dal riscaldamento climatico ( global warming ): il Trentino, terra di montagne innevate (almeno fi- no a qualche anno fa) e boschi, da anni vede i propri ghiacciai (sono 83) assottigliarsi (uno per tutti, l’Adamello, il più este- so delle Alpi italiane). A tal punto che la provincia di Trento ha messo in campo iniziative di studio e ricerca per affronta- re il problema 2 . S CETTICISMO CONTRO PRECAUZIONE - Nel 1992, al Summit di Rio, si formalizzò il «principio di precauzione» per le que- stioni ambientali. Quel principio è stato clamorosamente di- satteso, come dimostra l’affossamento del Protocollo di Kyo- to (1997), che pure è molto timido nel fissare limiti alle emis- sioni di gas serra (anidride carbonica emetano, in primis). Nel frattempo, nei 15 anni trascorsi da Rio, la situazione ambien- tale si è notevolmente aggravata e gli studi scientifici hanno dato conferme alle ipotesi iniziali. «Catastrofismo ed esage- razioni», qualcuno nega l’evidenza stessa. Come giustamen- te sostiene Mario Tozzi, «lo scetticismo è il sale della scien- za». Ma, secondo il ricercatore e giornalista scientifico, la stra- grande maggioranza degli scienziati «dice la stessa cosa, cioè che il clima sta cambiando e che al 90% è colpa nostra». L A SITUAZIONE SECONDO I RAPPORTI O NU - Nel suo quarto rapporto (2007) 3 , il Comitato internazionale sul cambiamen- to climatico (Ipcc) afferma che «il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, come evidenziano gli aumenti ri- scontrati della media mondiale della temperatura dell’aria e dell’oceano, il disgelo generalizzato di nevi e ghiacciai e l’aumento della media mondiale del livello del mare». Se- condo il rapporto redatto dai 2.500 scienziati dell’Ipcc, le cau- se sono da ricercare nella concentrazione di gas serra che so- no aumentati notevolmente a causa delle attività umane a par- tire dal 1750, ma in maniera particolare negli ultimi 50 anni. Ma non è tutto qui. I mutamenti climatici, infatti, esasperano le ingiustizie tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud del mondo, co- me ha evidenziato l’ultimo rapporto del Programma delle Na- zioni Unite per lo sviluppo (Undp): le conseguenze dei cam- bi climatici - siccità, inondazioni, eventi meteorologici estre- mi, migrazioni forzate - colpiscono tutti, ma i più deboli in particolare. «Sono i più poveri - si legge nel rapporto 4 -, che non hanno contribuito e continuano a non contribuire in mi- sura significativa alle emissioni di gas serra, a essere i più vul- nerabili». I LFANTOMATICO « COMPLOTTO » AMBIENTALISTA - Nonostan- te la netta maggioranza degli scienziati concordi sul riscalda- mento globale e sulle cause che lo determinano, ci sono gior- p p Soprattutto in Italia. Eppure esistono giornalisti che, minimizzando o addirittura negando i problemi, incentivano l’illusione che le attività umane non siano dannose per la terra e per il futuro di tutti. Riscaldamento globale ed informazione COLPI DI SOLE

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