Missioni Consolata - Settembre 2008
BRASILE Roraima: continua la lotta per la terra Dopo 30 anni di lotta gli indios di Roraima ottengono legalmente la loro terra. Ma i potenti locali non ci stanno. Così, a furia di ricorsi (e di pressioni), costringono la più alta Corte federale a rivedere il decreto. Intanto continuano le violenze, nella totale impunità. E il parlamento brasiliano sta per approvare la legge sullo sfruttamento minerario delle aree indigene. Dove si celano giacimenti di minerali che sconvolgeranno i mercati mondiali. Primo fra tutti quello dell’uranio. di Marco Bello TERRA INDIGENA, TERRA CONTESA A prile 2005,dopo tre decenni di lotta degli indios, il presidente Ignacio Lula da Silva, firma il decreto di «omologazione» dell’area indigena nell’estremo Nord dello stato di Roraima (e del paese). Zona di savana, di circa 17.400 chi- lometri quadrati, vi abitano oltre 16.000 indios di cinque gruppi prin- cipali: Macuxi,Wapichana,Taure- pang, Patamona e Ingarikò. La so- cietà civile, come il Consiglio indige- no di Roraima (Cir), e gli stessi missionari della Consolata, che vi la- vorano dagli anni ’50, avevano spin- to, alcuni anni prima, l’allora candi- dato presidente a fare dell’omologa- zione una delle sue promesse elettorali.Ma Lula, solo durante il se- condomandato riesce a fare un col- po di mano e ad apporre la fatidica firma. Forti gruppi di potere locali, ma anche nazionali, sono contrari a questa operazione. Romero Jucà, se- natore di Roraima, è rappresentante del governo al senato.Ha dichiarato di essere contro la politica indige- na di Lula. Con l’omologazione scatta anche il decreto di espulsio- ne di tutti quelli che abita- no o sfruttano la terra in zona indigena. Lo stato ha
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