Missioni Consolata - Settembre 2008

26 MC SETTEMBRE 2008 DOSSIER P er due settimane, sotto la guida di padre Alex More- schi, un gruppo di 14 studenti e altrettanti docenti, provenienti dagli istituti superiori di 5 città italiane (Milano, Torino, Catania, Brindisi, Napoli), sono stati in Tanzania per realizzare un viag- gio-scuola di scambio culturale. Turisti «non per caso», quindi, ma preparati a cogliere con in- telligenza e sensibilità tanti aspetti che sfuggono ai turisti superficiali. Al loro ritorno hanno fissato in un diario alcuni ricordi di ciò che hanno visto e alcune delle espe- rienze ed emozioni vissute, a contatto con una natura anco- ra incontaminata, con una po- polazione ospitale, ma alle pre- se con tanti problemi di povertà e sottosviluppo. Hanno scoperto un’altra Africa, lontana dagli stereotipi con cui essa viene presentata dai nostri mass media. Un’Africa ricca di valori umani e culturali, orgo- gliosa della propria storia e cul- tura, impegnata a emergere in tutti i campi della vita intellet- tuale, economica e sociale per camminare con le proprie gam- be, con lo sguardo rivolto a un futuro di speranza. I giovani hanno familiarizzato con i loro coetanei; i docenti hanno scambiato le proprie esperienze con i colleghi delle scuole tanzaniane. Tutti hanno ammirato, con sensibilità e so- lidarietà, il lavoro dei missiona- ri e missionarie a favore dei più bisognosi. È vero: il viaggio è stato troppo breve per comprendere molti al- tri aspetti positivi della gente del Tanzania, ma sufficiente per im- parare tante cose. Il contatto in- terculturale ha insegnato a guardare alla realtà con più og- gettività e umiltà, a sforzarsi di capire la diversità prima di giu- dicarla; a vedere le situazioni con gli occhi di chi le vive. A contatto con la gente hanno capito che basta così poco per essere felice e nell’incontro con i missionari hanno constatato che anche con mezzi limitati si possono fare miracoli. Qualcu- no in Tanzania ha lasciato il cuo- re; tutti sono tornati con la vo- glia di fare, incontrare, aiutare. (BB) S ul treno per Roma siamo in fermento: ci scambiamo co noscenze, idee, aspettative. Abbiamo già imparato qualche parola in kiswahili: karibuni (ben venuto), jambo (ciao), habari (come stai), mzuri (sto bene), asante sana (grazie), tafadhali (per favore). Confrontiamo le nostre informa zioni sul Tanzania: sappiamo... che ha una superficie che è più del triplo di quella dell’Italia, che ha circa 35 milioni di abitanti contro i circa 58 milioni dell’Italia, che la metà della popolazione ha meno di 16 anni e che sono po chissime le persone che superano i 60 anni, che ha un altissimo indice di fer tilità e che la popolazione sarà più che raddoppiata fra 20 30 anni, che c’è un’altissima mortalità in fantile e che l’Aids colpisce circa il 7% della popolazione, che la vita media oscilla intorno ai 45 anni, mentre in Italia è di circa 75/80 anni. S appiamo che saremo a sud dell’Equatore e che nel cielo vedremo le stelle dell’emisfe ro australe e la Croce del Sud. Ci raccontiamo della Rift Valley, dove è nata la vita, dei laghi incassati nel la fascia occidentale della Rift Val ley e dei 1.400 metri di profondità del Tanganika. Cerchiamo sulla cartina il Lago Vittoria, le sorgenti del Nilo, il Kili mangiaro, ai confini con il Kenya. Ci raccontiamo degli esploratori al la ricerca delle sorgenti del Nilo, le storie di Livingstone, di Stanley... A rriviamo a Fiumicino presto. In attesa di incontrare i no stri compagni di viaggio fac ciamo uno spuntino e un brindisi a base di succo di frutta e Malarone (facciamo una tabella per ricordar ci la profilassi contro la malaria). Sono le 20 quando ci troviamo con gli altri, al check in , «raccolti» dal la preside Giuliana di Ischia. Verso le 23 partiamo con il volo della Qatar Airways, che fa scalo a Doha nel Qatar. ● ULTIMI RIPASSI Roma 31.3.08 lunedì INTRODUZIONE

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