Missioni Consolata - Settembre 2008

MISSIONI CONSOLATA tura compiacente e limitazioni nel- l’accesso ai massmedia . Ai tempi di El’cyn era diventato in- teressante guardare la televisione. Dopo il lungo periodo sovietico, quando il partito comunista control- lava i massmedia con pugno di fer- ro, i russi avevano finalmente comin- ciato a sentire il gusto della libera informazione.Caduto il monopolio statale, comparvero numerosi quoti- diani e riviste indipendenti,ma la ve- ra rivoluzione avvenne grazie alla TV, che arrivava in tutte le case. Sui ca- nali privati, finalmente consentiti, trovavano spazio le più diverse posi- zioni: si parlava di tutto, si criticava, si discuteva, si denunciava.Molto se- guiti erano alcuni programmi di sati- ra politica, un genere del tutto nuo- vo per il pubblico russo. Le cose cominciarono a cambiare subito dopo l’arrivo di Putin,ma fu la tragedia del Kursk a dare una brusca accelerata al processo di restaura- zione. Nell’agosto del 2000, 118 ma- rinai rimasero intrappolati nel sotto- marino atomico Kursk, in avaria sul fondo del Mare di Barents. Forse si sarebbe potuto salvarli, se l’emer- genza fosse stata affrontata inmodo tempestivo dalle autorità.Non fu co- sì e Putin vide la propria popolarità cadere nei sondaggi. Da quel momento si fece sistema- tico l’attacco alle emittenti private e, già da settembre, furono posti i fon- damenti legislativi di una «dottrina nazionale dell’informazione», che doveva da allora in avanti risponde- re anche a criteri di patriottismo. Nei mesi e anni successivi,mentre il panorama fuori dalla finestra si an- dava trasformando, quello sulla TV in salotto diventava sempre piùmo- notono. I canali televisivi erano nuo- vamente controllati.Dovunque ti spostavi trovavi immancabilmente la faccia del presidente: Putin che vi- sita una fabbrica, che incontra un gruppo di cittadini, che ammaestra i suoi ministri o li chiama a rapporto, che riceve un capo di stato straniero, e via dicendo. Da quando, poi, la definizione di attività estremistica è stata estesa a comprendere la diffamazione di pubblico ufficiale e l’umiliazione dell’orgoglio nazionale, criticare l’o- perato delle autorità è diventato an- cora più rischioso. La nuova legge è stata usata per tacitare giornalisti, ong, gruppi di cittadini troppo intra- prendenti. Ad esempio, di estremi- smo sono stati di recente accusati i parenti delle vittime di Beslan. Si ricorderà il tragico episodio del- la scuola di Beslan, dove nel settem- bre 2004 una quarantina di terroristi tenne in ostaggio per alcuni giorni unmigliaio tra bambini, insegnanti e genitori. Più di 300 di loro furono uccisi nel corso di un raid lanciato dalle truppe d’assalto russe per libe- rarli. Da subito furono sollevati dub- bi su come tutta l’operazione era stata condotta. Si costituì un comita- to di cittadini che in questi anni ha condotto un’inchiesta indipendente sul massacro, da cui sono emersi ele- menti che proverebbero il compor- tamento irresponsabile delle auto- rità. Il tentativo di renderli pubblici e di ottenere giustizia ha, però, porta- to all’incriminazione per attività e- stremistica. Con un’informazione controllata e filtrata i russi hanno smesso di sape- re cosa avviene realmente nel pae- se. Sarà anche per questo che han- no cominciato a sentirsi più sicuri. All’inizio della sua presidenza Putin si era prefisso di dare maggiore sicu- rezza e stabilità al paese, due beni MC SETTEMBRE 2008 19 Cremlino 17 marzo 2008: il neoeletto presidente Dmitrij Medvedev (a destra) saluta il segretario della difesa Usa Robert M. Gates, sotto lo sguardo del segretario di stato americano Condoleezza Rice. Mendicante all’entrata della metropolitana: scena usuale a Mosca e altre città della Russia.

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