Missioni Consolata - Settembre 2008

MISSIONI CONSOLATA za con il suo popolo, è il monte Oreb della tradizione elohista e deutero- nomista. Prima della grande teofa- nia sul monte Sinai,Mosé si tolse i sandali dai piedi, «perché il luogo sul quale tu sali è una terra santa» (Es 3,5).Da Jahvè ricevette l’ordine di fissare tutto intorno al monte un confine.Nessuno doveva salire sul monte e neppure toccarne le falde (Es 19,12).Dopo questi avvertimenti, Jahvè parlò al suo popolo da un fuo- co inmezzo al cielo, senza vedere al- cuna figura,ma solo una voce (Es 20,22;Dt 4,12-18). Nel racconto del Sinai hanno un particolare valore simbolico le e- spressioni come fuoco, fulmine e tuono. Sono immagini che sottoli- neano la potenza della parola di Dio. Così pure, tenebre, oscurità, nuvole e pioggia indicano il nascondimento di Dio. Il suono dei corni e delle trombe rinviano alla liturgia che si celebrava a Gerusalemme, sul mon- te Sion, dove Jahvè voleva essere sempre presente. I monti sono il luogo delle manife- stazioni di Dio anche nel NuovoTe- stamento. È il caso dell’altomonte delle tentazioni di Gesù (Mt 4, 8-10; Lc 3, 5-8). Su un’altra montagna, ri- masta senza una precisa connota- zione geografica,ma non certo priva di un linguaggio simbolico, quello del Sinai,Gesù fece il discorso delle beatitudini (Mt 5,1-12; Lc 6,20-23). Sul monte Tabor avvenne la trasfi- gurazione, benché molti esegeti pensino a una diversa montagna, quella dell’Ermon. TRAGLI ANTICHI POPOLI MEDIORIENTALI Molte forme del culto delle alture furonomutuate, specialmente du- rante l’epoca dei re, dalle popolazio- ni con cui gli ebrei nel loro peregri- nare vennero a contatto, dalla Meso- potamia all’Egitto, dai sumeri agli ittiti, soprattutto dai cananei, che e- sercitarono una notevole influenza sulle tradizioni religiose ebraiche. Il dio Baal di Ugarit, città sulla co- sta della Siria, che costituisce per noi la migliore testimonianza della ci- viltà cananea più antica, viene men- zionatomolte volte nella bibbia. Era il dio della tempesta, del tuono, dei fulmini, della pioggia, della fertilità e della fecondità, e come tale fu prota- gonista di un grande ciclomitologi- co. Sua dimora era il Monte Lapanu, visibile da Ugarit con la sua cima av- volta dalle nubi. Assai popolare in Canaan, il dio Baal costituì una tentazione perma- nente per Israele e Israele ne subì il fascino, così come accadde di fronte alle tradizioni religiose della civiltà egizia, babilonese e altre ancora. La cosmogonia egizia esordisce con l’affiorare di un’altura dalle Ac- que primordiali. L’apparizione di questo «primo luogo» al di sopra dell’immensità delle acque significa l’emergere della terra,ma anche del- la luce e della vita.A Heliopolis la lo- calità chiamata «Collina della Sab- bia» era identificata con la «Collina primordiale».Di fatto ogni città,ogni santuario, era considerato un «Cen- tro del mondo», luogo in cui aveva a- MC SETTEMBRE 2008 11 Il monte Tabor (sopra) e il monte delle Beatitudini (a destra), alture altamente simboliche della rivelazione cristiana. Monte Sinai, cuore della vicenda storica d’Israele.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=