Missioni Consolata - Settembre 2008
T ra tutti i fenomeni della natura la montagna come luogo sacro e seducente ha sempre affasci- nato gli uomini. Essa è considerata inmodo del tutto particolare luogo delle ierofanie, delle manifestazioni del sacro. Fin dai tempi più remoti, in quasi tutte le religioni e in tutte le ci- viltà si credeva che l’altitudine aves- se una virtù consacrante, che le re- gioni superiori fossero sature di for- ze sacre. Tutto quello che più si avvicinava al cielo, partecipava con intensità va- riabile alla trascendenza. L’altitudine (monti, cime, colline, alture) veniva assimilata al trascendente, al sovru- mano, punto d’incontro del cielo e della terra, simbolo della presenza del sacro e dell’ascensione umana verso Dio. NELMONDOBIBLICO Lemontagne hanno un compito importante nelle vicende del popolo d’Israele.Non sono solomenzionate come luoghi geografici; hanno an- che un valore simbolico. Sono pieni di sacralità,producono determinati effetti religiosi,diventano luoghi di culto dai quali si rende gloria a Dio. Per tutti questi motivi i monti sono l’abitazione di Dio: «Dio ha scelto a sua dimora il monte di Basan, il mon- te delle alte cime; il Signore lo abi- terà per sempre» (Sal 67, 14-17). Nella bibbia, specialmente là dove si narrano gli avvenimenti più anti- chi del popolo ebraico,moltissimi luoghi di culto si trovano sulle «altu- re», parola che traduce il plurale e- braico b ā môt , luoghi normalmente situati sulla cima di una collina o di unmonte,dove Dio abita e si rivela: dal monte Ararat, sulla cui cima l’arca di Noé si arenò dopo il diluvio e dove Noé offrì olocausti al Signore (Gn 8, 1-22), al monte Sinai, il cuore dell’E- sodo, lamontagna «tutta fumante, perché su di essa era sceso il Signore nel fuoco» (Es 19,16-20). Anche il Dio d’Israele, Jahvè, è so- vente collegato strettamente alle montagne sacre. «Il loro Dio - dice- vano gli aramei degli israeliti - è un Dio delle montagne, per questo ci sono stati superiori» (1Re 20,23). I monti Sinai,Or, Ermon,Carmelo, Libano,Tabor,Garizim, Sion erano per eccellenza di Jahvè, gli apparte- nevano. In Sion era la cittadella di Dio, che dava sicurezza al suo popo- lo; era il monte santo, la dimora di Dio, la città del grande Sovrano (Sal 47,2-4; 52,7; Is 62,5). Su di esso abita- va la magnificenza di Dio e da esso veniva «il mio aiuto» (Sal 120,1-2). Lo salirà solo «chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronuncia men- zogna e non giura a danno del suo prossimo» (Sal 23,3-4). Il monte Sinai rappresenta ed è veramente il cuore di tutta la vicen- da del popolo ebraico. È il monte della rivelazione di Dio e dell’allean- MONTI SACRI di Giampietro Casiraghi Le montagne di Dio nella bibbia e nelle religioni non cristiane In quasi tutte le religioni il monte, a motivo della sua altezza e mistero di cui è circondato, è ritenuto il punto in cui il cielo incontra la terra. Ogni paese ha il suo monte santo, dove abitano le divinità da cui viene la salvezza. La bibbia ha conservato tali credenze, ma le ha purificate. OSANNA NELLE ALTURE
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