Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008
70 MC LUGLIO-AGOSTO 2008 IRINGA (TANZANIA) UN VIAGGIO... INTELLIGENTE S eduta al fondo del pulmino che da Dar es Salaam ci porta a Iringa, Eleonora sta ascoltando musica italiana dal suo cellulare, Davide è tutto orecchi anche lui. La musica locale esce dalla radio del veicolo, ma non interessa. Per due settimane sono in Tanzania per un viaggio di scambio culturale. Sono insieme ad altri 12 studenti di 5 istituti superiori. Gli insegnanti sono con loro. Provengono da Cata- nia, Brindisi, Napoli, Milano e Torino. In una revisione serale di questo viaggio-scuola di intercultura i com- menti sono profondi. «Il Tanzania mi ha stupito ed emozionato. Non dimenticherò le bellezze della natu- ra, gli animali selvaggi ancora nel loro habitat naturale». «Ho gustato nuovi sapori nel cibo e nella frutta tropicale». «Certo che una nuotata nelle acque calde dell’Oceano Indiano è impagabile, e poi cammi- nare a piedi nudi su una spiaggia quasi deserta è stato grande». «Ammiro la dedizione a vita dei mis- sionari e le loro opere umanitarie». «I missionari cattolici e protestanti hanno lasciato una impronta indele- bile». «Prendere in braccio un bam- bino all’orfanotrofio di Mtwango mi ha riempito di gioia. I bambini erano tutti felici nella famiglia ideata da Fausta e da don Tarcisio». «Io mi commuovo a guardare e fotografare il volto dei bambini bellissimi, sono tutti splendidi, sono sempre sorri- denti». «Veramente noi siamo indivi- dualisti e ignoriamo gli altri. Vedo che qui la gente è accogliente, salu- tano con gioia, strette di mano, ti offrono da sedere subito, ti offrono frutta... dovremmo imparare a esse- re aperti e dare importanza a chi incontriamo». «A me ha colpito l’incedere dignitoso di tutti che denota una ricchezza interiore». I ringa è una cittadina a 1.800 metri slm, su un’altura dominante la valle del Grande Rwaha che zig- zaga gonfio di acque nella vallata sot- tostante. La paragoniamo subito alla Svizzera per la bellezza del creato, l’aria pura, le montagne sullo sfondo che dividono il Tanzania dal Congo. «L’Italia è bella - dicono -, ma qui è stupendo: la natura è ancora come l’ha fatta il Creatore». È vero. Dalle spiagge sull’Oceano Indiano, alla valle dei Baobab, al par- co naturale del Rwaha, alle colline che circondano Iringa, alla natura esplo- dente di Tosamaganga, alla valle ero- sa dalle piogge torrenziali di Esimila, dove si trovano migliaia di reperti archeologici di 300 mila anni fa, si può costatare con gioia che la natura è ancora originale. Il gruppo dei 30 è estasiato e felice di poter ammirare con i propri occhi ciò che pensavano fosse scomparso dal pianeta. La sensibilità del gruppo, preparato per un viaggio di esperienza, riesce a cogliere delle cose che un turista superficiale non noterebbe neanche. A Iringa, grazie a padre Angelo Dut- to, alloggiamo nell’ostello della nuova università cattolica. La visita al centro Allamano, a 100 metri di distanza, ci commuove per la dedi- zione di suor Michela della Conso- lata e per la competenza del dottor Nicola Porta, un volontario dell’as- sociazione Quam di Verona. Il cen- tro è per la prevenzione e per la cura dell’Aids. Non pensavamo che nel sottobo- sco di questa natura esplosiva e sulle verdi colline e vallette di Iringa si nascondesse un mostro simile. Siamo stati informati che lo stato, le istituzioni cattoliche e protestan- ti, le ong di ogni specie stanno dedicando tempo, energie e dena- ro per sconfiggere il drago dalle infinite teste. Le missionarie della Consolata, Foto ricordo del gruppo di professori e studenti del viaggio culturale in Tanzania. Un’aula della scuola tecnica di Mgongo.
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