Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008

S embraunbollettinodi guerra: tutti i giorni qualcuno muore sul lavoro. I giornali parlano so- prattutto dei decessi dovuti ad eventi traumatici. Scoppi, incendi, frane, allagamenti, crolli, scontri, inve- stimenti e, in genere, tutti gli eventi che causano decessi improvvisi, fanno notizia e vengono riportati dai grandi mezzi di informazione. Purtroppo le morti bianche , che finiscono sulle prime pagine dei giornali, sono soltanto la parte più conosciuta degli eventi luttuosi cor- relati con gli ambienti di lavoro,ma c'è una parte,meno conosciuta e an- che meno considerata, che viene spesso definita la strage silenziosa. Negli ambienti di lavoro vengono utilizzate molte sostanze che sono dei veri e propri veleni. Gli acidi, ad esempio, sono irritanti e causano ef- 62 MC LUGLIO-AGOSTO 2008 Le morti sul lavoro in Italia: numeri da guerra civile NOSTRA MADRE TERRA d i R o b e r t o T o p i n o e R o s a n n a N o v a r a ( * ) Le chiamano «morti bianche», ma di quel colore hanno poco o nulla. È una vera e propria strage (1.300 morti all’anno, 900.000 infortunati), che avviene quotidianamente nell’indifferenza dei più. E poi, sempre correlate agli ambienti di lavoro, ci sono le morti silenziose, quelle che non finiscono sui media. Ma che uccidono altrettanto o di più. SEPOLCRI IMBIANCATI (E LACRIME DI COCCODRILLO) fetti immediati sulla cute e sulle mu- cose; il lavoratore sente subito l'effetto di queste sostanze e cerca di evitare il contatto con esse, limitando in parte i loro effetti nocivi. Altre so- stanze, come l'amianto e il piombo, hanno un'apparenza che non fa so- spettare un pericolo,ma possono av- velenare ed uccidere a distanza di tempo. Un cenno a parte lo meritano le radiazioni ionizzanti: non si ve- dono, non si sentono,ma possono causare, a seconda dei tempi e delle dosi, ustioni gravissime e tumori. I lavoratori, quasi sempre, non ven- gono informati dei rischi che cor- rono, anzi spesso vengono indotti a credere che non ci siano rischi. Pertanto, possono cercare di difen- dersi soltanto dalle sostanze irritanti, ma non da quelle i cui rischi vengono taciuti e nascosti. La sicurezza costa, ma con la globalizzazione... Col passare del tempo, con la diffu- sione delle informazioni e con l'applicazione delle leggi di tutela dei lavoratori, gli ambienti di lavoro sono migliorati e la possibilità di amma- larsi a causa delle sostanze utilizzate è progressivamente diminuita. Purtroppo, di pari passo, a causa degli investimenti per la sicurezza e le spese per i risarcimenti per i malati professionali, il costo del lavoro è au- mentato con la conseguenza che gli industriali hanno cominciato a chiu- dere gli stabilimenti nelle aree pro- gredite per aprirli nei paesi del cosid- Duomo di Torino, dicembre 2007: il primo dei 4 funerali per le vittime della Thyssen Krupp. T

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