Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008
50 MC LUGLIO-AGOSTO 2008 AFRICA il Camerun è 144° e il Sudan 147°, fi- no al Ciad al 170° posto su 177 paesi classificati.Nessuno si salva. Unaltro aspettodevastante è che questi paesi hanno tutti unenorme debitoestero.Questoèdovuto al fatto che i vari capi di statohanno chiesto sempremaggiori prestiti alle istituzio- ni internazionali,garantendo con le ri- servepetroliferedei loropaesi. Non lascia ombra di dubbio il rap- porto d’informazione della commis- sione Affari esteri del parlamento francese su «Il ruolo delle compa- gnie petrolifere nella politica inter- nazionale e il suo impatto sociale e ambientale», citato da Harel nel suo libro. «In Africa, la manna petrolifera non ha aiutato lo sviluppo, i capi di stato l’hanno utilizzata per compra- re armi in Angola e in Congo - Braz- zaville, in Gabon, in Camerun, in Ni- geria. Non si riesce a scoprire dove sia andata la rendita dovuta al pe- trolio, perché il debito aumenta, le popolazioni sono impoverite e le in- frastrutture sono in uno stato deplo- revole.Mantenere al potere delle dittature, corruzione, violenza larva- ta, attentati ai diritti umani e all’am- biente; questo è il bilancio, poco glo- rioso, dello sfruttamento petrolifero in tutta l’Africa». L’Angola che - dicono gli esperti - avrebbe superato la Nigeria come produzione nel mese di aprile,è uno dei paesi più corrotti del mondo (se- condo la classifica annuale dell’Ong Trasparency International occupa il 147mo posto su 179),ha le infrastrut- ture ai minimi termini e le condizioni di vita dei suoi abitanti sono a livelli bassissimi (speranza di vita a 42 anni, mortalità infantile entro i 5 anni di 260 su 1.000 nati vivi, tre bambini su dieci sotto i 5 anni malnutriti,ecc.). Ma sempre l’Angolamostra negli ul- timi anni una crescita economica re- cord: 18,6%nel 2006, con proiezioni della Bancamondiale al 25%! Racconta Harel a MC: «È un paese che ha il reddito petrolifero che è completamente esploso. Era a 1 mi- lione di barili tre anni fa. In Angola c’è un boom economico non indiffe- rente.Non che i soldi siano ben ge- stiti. Ce ne sono tantissimi, che po- trebbe essere come un paese del Golfo (Persico, ndr ), invece non esi- stono ricadute sulla popolazione. È un Brasile in peggio.Una piccola éli- te immensamente ricca e gli altri nelle bidonville a perdita d’occhio». Senza contare che con i soldi del petrolio José Eduardo dos Santos e Jonas Savimbi, i due rivali della guer- ra civile, hanno pagato armi per tre decenni. Molte altre sono le guerre civili ali- mentate dai soldi del petrolio: in Re- pubblica del Congo, Sudan, Ciad. E ancora l’instabilità politica generata in Nigeria,Guinea Equatoriale. CORRUZIONE? SÌ GRAZIE «Le compagnie hanno bisogno di rinnovare le loro riserve, ovvero sco- prire nuovi giacimenti e metterli in produzione. Per questo devono la- vorare in un certo numero di stati, e P ETROLIO AFRICANO . I PAESI PRODUTTORI ( O CHE LO STANNO DIVENTANDO ) Libia, Ciad, Algeria, Mauritania, Gabon, Guinea Equatoriale, Congo, ecc. N IGERIA : è il principale produttore africano in quanto a capacità estrattiva. A NGOLA : è diventato il primo produttore e sta vivendo un boom economico con crescite del 20%. S UDAN : il più grosso produttore fuori dal Golfo di Guinea. Fa molti affari con la Cina. Sao Tomé e Principe e Senegal (in verde) hanno comprovati giacimenti. Uganda e Niger (in blu), esistono dichiarazioni su presenza di petrolio.
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