Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008

MISSIONI CONSOLATA MC LUGLIO-AGOSTO 2008 43 ti, la Cia interruppe ogni ulteriore appoggio ai ribelli tibetani. S enza più finanziamenti e con- sulenti, il Chusi Gangdruk si trasformò in una banda di predoni: ogni villaggio viveva nel terrore delle incursioni dei guerri- glieri affamati. Neppure i mona- steri vennero risparmiati: «Nume- rosi thangka e opere d’arte sono state trafugate per finanziare la guerriglia» mi dice l’abate del Jam- pa Lhakhang, il principale mona- stero di Lo Monthang. Jigme Palbar Bista, Lo Gyelbu (re) della valle, afferma che «la guerri- glia ha privato Lo Monthang di pre- ziosi manufatti religiosi, ma ora stiamo cercando di riparare al dan- no con l’aiuto di studiosi e amici occidentali». Persino la sua biblio- teca è stata saccheggiata di libri di scritture buddiste risalenti al 1425. «La simpatia con cui avevamo ac- colto i Khampa si tramutò in odio e paura»mi dice Nyima Tsering, il pa- drone della locanda di Samar in cui alloggio. Lo stesso Dalai Lama af- ferma che «la guerriglia fu stru- mentalizzata dalla Cia, che abban- donò i Khampa nel periodo di mag- gior bisogno. È una triste pagina di storia per tutto il popolo tibetano. La rivolta armata ha causato molto più danno ai tibetani che ai cinesi». Fu quindi con estremo sollievo degli abitanti che nel luglio 1974 la voce registrata del Dalai Lama, risuonò in tutte le basi del Chusi Gangdruk, invitando i militanti a deporre le armi. «Fu una delusione per tutti - ricorda a Dharamsala Hlasang Tsering, ex guerrigliero, poi divenuto presidente del Con- gresso dei giovani tibetani -. Pote- vamo accettare di essere abban- donati dalla Cia e dal mondo inte- ro, ma non dal Dalai Lama. Furono molti che preferirono suicidarsi piuttosto che arrendersi». Altri de- cisero di trasgredire gli ordini del Dalai Lama, ma furono sterminati dall’esercito nepalese. I superstiti si rifugiarono in India, dove vivono tuttora nella consapevolezza che la loro lotta, biasimata e dimenti- cata da tutti, è stata inutile. E dan- nosa per lo stesso Tibet. ■ Un villaggio nella valle di Mustang. Il maestro di scuola in uno sperduto villaggio dell’AltoMustang. Una famiglia Khampa, oggi, nel Sichuan.

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