Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008

MISSIONI CONSOLATA MC LUGLIO-AGOSTO 2008 37 ma e una religione «esotica» ed «affascinante» come quella buddi- sta in grado di affermarsi tra l’opinione pubblica occidentale. Un esilio in tensione Inoltre, è anche vero che nella re- gione di Dharamsala, i tibetani, grazie ai finanziamenti ricevuti dal- le organizzazioni pro-Tibet del- l’Occidente, hanno «colonizzato» tutte le attività commerciali, allon- tanando gli autoctoni e creando tensioni che, seppur non sianomai degenerate in scontri, cominciano a causare qualche perplessità nel governo indiano. M.K. Bhadrakumar, ex amba- sciatore indiano a Mosca, Islama- bad e Kabul, che mi accompagna a Dharamsala, spiega che «Dharam- sala è su suolo indiano, ma oramai è come se fosse una città straniera per noi. Non abbiamo alcun con- trollo sulla comunità tibetana in In- dia. Da ospiti sono diventati pa- droni». Poi, davanti ad una tazza di tè salato, continua: «Sono sicuro che le manifestazioni di Lhasa so- no state organizzate, se non dal- l’ entourage del Dalai Lama, dalle organizzazioni estremiste tibeta- ne, che compongono il mosaico politico della comunità in esilio». Le relazioni tra New Delhi e Dha- ramsala, ottime fino a qualche an- no fa, si stanno deteriorando. Ora che l’India ha iniziato a interloqui- re con la Cina, la questione tibeta- na si sta facendo sempre più bol- nare le simpatie dei governi sino ad ora a lui solidali come India e Nepal; viceversa, rigettando defi- nitivamente l’idea dell’indipen- denza (già rifiutata nei suoi di- scorsi sin dalla fine degli anni Ot- tanta), i gruppi più oltranzisti rischierebbero di rifiutare la sua fi- gura di leader e continuare una lot- ta separata. Il Dalai Lama, oramai figura in- gombrante anche per l’India che lo ospita, sente la pressione del tem- po che fugge e deve cercare di tro- vare una soluzione soddisfacente più per lui che per la Cina. Nella lo- gica del cho-yon ora è lui ad aver bisogno di Pechino. ■ lente e il governo di Manmohan Singh spinge affinché anche il Da- lai Lama accetti di intavolare un dialogo fruttifero con Pechino. «Il problema non è tanto il Dalai La- ma» spiega a New Delhi Subrama- nian Swamy, esperto in Cina e con- sigliere economico del governo Singh, «ma i suoi consiglieri, poco inclini al compromesso con Pechi- no. La comunità tibetana in India è formata da innumerevoli gruppi in contrasto tra loro e ognuno di que- sti gruppi ha, all’interno del go- verno tibetano in esilio, un suo rap- presentante. Uomini come Tsewang Rigzin, presidente del T ibetan Youth Con- gress , o Tenzin Choeving, dello Students for a Free Tibet , sono in aperto contrasto con il Dalai Lama e chiedono che il Tibet diventi una nazione completamente indipen- dente. Il Dalai Lama deve mediare tra tutte queste posizioni». Il ruolo del leader tibetano, quin- di non è così indiscusso come po- trebbe sembrare. Il dover mediare tra opinioni in contrasto tra loro, ora che anche l’India preme affin- ché apra un dialogo con la Cina, lo pone di fronte a un bivio cruciale. Se fino ad oggi, l’ambiguità del suo status politico-religioso ga- rantito dall’esilio, gli ha assicurato la leadership , ora che è costretto a scegliere nei fatti quale politica perseguire, è inevitabile che all’in- terno della comunità si creino del- le fratture forse insanabili. Se sce- glie la linea dura si potrebbe alie- Superficie: 2,5 milioni di kmq Capitale: Lhasa Popolazione: circa 6,5 milioni di tibetani e 7,5 milioni di cinesi, in maggioranza nel Tibet Orientale (Kham e Amdo) Religione: 90% duddisti, minoranze islamiche e praticanti il Bon (religione indigena del Tibet) Lingua: tibetano (gruppo tibeto-birmano). Ufficiale è il cinese Ordinamento politico: governo parlamentare in esilio, gui- dato dal Dalai Lama; stato legale: occupato dalla Repubblica popolare cinese, con governo comunista Maggiori problemi: deforestazione selvaggia nel Tibet orien- tale; caccia di frodo di grandi mammiferi, eccessivo sfruttamento dei minerali e altre risorse naturali Economia: tibetani prevalenza nell’agricoltura e allevamento; ci- nesi: in prevalenza nell’amministrazione, commercio e settore dei ser- vizi. Risorse minerarie: bauxite, uranio, ferro, rame, cromite, carbone, sale, mica, litio, stagno, oro e petrolio. Unamascotte delle Olimpiadi di Pechino.

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