Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008
32 MC LUGLIO-AGOSTO 2008 DOSSIER INTRODUZIONE L a rivolta anticinese del mar- zo 2008 e relativa repres- sione hanno riportato alla ribal- ta il dramma del Tibet, dal 1949 occupato dalla Cina e og- getto di una colonizzazione ge- nocida. In quasi 60 anni si stima che cir- ca 1,2 milioni di tibetani siano morti in conseguenza dell’occu- pazione cinese; il 90% del pa- trimonio artistico e architetto- nico tibetano è stato distrutto; il trasferimentomassiccio e inin- terrotto di coloni cinesi (7 mi- lioni) ha ridotto i tibetani a una minoranza nel proprio paese (6,5 milioni); la sistematica po- litica di discriminazione delle au- torità cinesi ha emarginato la popolazione tibetana in tutti i settori, scolastico, religioso, la- vorativo; lo sviluppo economico in atto in Tibet arreca benefici quasi esclusivamente ai coloni cinesi... E la tragedia continua: migliaia di tibetani sono in carcere per reati di opinione; lingua, religio- ne, storia, cultura sono negate; le donne sono sottoposte al con- trollo delle nascite mediante sterilizzazioni forzate e aborti; il fragile ecosistema del Paese delle Nevi è compromesso da sfruttamento delle risorse, deforestazione, stoccaggio di materiale radioattivo... N egli ultimi 50 anni la que- stione tibetana ha attratto su di sé un reale interesse che, pur se a fasi alterne, continua fino ai nostri giorni. Numerose risoluzioni dalle Nazioni Unite (1959, 1961 e 1965), del Con- gresso Usa, del Parlamento Eu- ropeo e di molti parlamenti na- zionali hanno deplorato il gover- no cinese per le violazioni dei diritti umani e delle libertà de- mocratiche, ma senza concreti risultati. Le Olimpiadi di Pechino riporta- no il problema del Tibet e di al- tre minoranze etniche cinesi sotto i riflettori internazionali. Alcuni capi di stato hanno deci- so di boicottare l’apertura dei giochi olimpici... Basterà tale protesta per piegare il colosso cinese a intavolare un dialogo serio e costruttivo per risolvere il problema? I dubbi sono molti, ma non bisogna perdere la spe- ranza. (BB) Invaso e colonizzato dalla Cina, da più di 50 anni il Tibet lotta per difendere la propria cultura e libertà, riscuotendo grande interesse e simpatia da parte dell’opinione pubblica mondiale, grazie soprattutto al carisma del suo leader, il Dalai Lama. La solidarietà, però, rimane al livello teorico: nessuno stato osa inimicarsi la potenza cinese. Ma anche tra i tibetani crescono le tensioni, mettendo in discussione il ruolo politico del loro leader. Reportage dal Paese delle nevi TANTI AMICI (MA A PAROLE)
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