Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008
gazzi abbiano una buona educazio- ne e li ho iscritti in una scuola priva- ta». Poi li chiama al cellulare e me li passa, per farmi sentire l’ottima pro- nuncia della lingua inglese. A Gulbarga, una delle città del no- stro itinerario, ricche di preziose ar- chitetture islamiche, non vi sono so- lomoschee, santuari e fortezze,ma anche ottime facoltà universitarie. Ceniamo nella family room dell’al- bergo, riservata alle donne e alle fa- miglie. Un gruppo di studentesse di farmacia mi circonda con curiosità. Anitra e Prathisha vengono dal Kera- la e vivono in ostello con le compa- gne Sindhu e Prachi provenienti da Hyderabad. Tutte hanno intenzione di conseguire una specializzazione all’estero,magari in Australia o in In- ghilterra. Sono ragazze forti e deci- se, indù e musulmane,ma non si no- ta differenza nel comportamento. BIJAPUR Bijapur è una città dalla storia in- teressante. Capitale di un grande re- gno indù, venne conquistata dai sul- tani di Delhi, che la arricchirono di monumenti straordinari. Tra palazzi moderni,moschee ed edifici antichi in pietra scura, incontro anche una chiesa cristiana dedicata a tutti i santi, come testimonia la scritta: « All Saints Catholic Church ». Non lontano, in un viale alberato, sorge la piccola chiesa di sant’Anna, dove incontro alcuni gesuiti e giova- ni studenti universitari che si prepa- rano al sacerdozio. Vengono quasi tutti dal Kerala, hanno un viso aperto e sorridente; oltre allo studio, sono impegnati su vari fronti:Arun lavora negli slums della città. Sono 90 quelli non riconosciuti dal governo,per cui sono privi di elettricità, ricevono rifornimenti d’acqua ogni 8 giorni. A Bijapur e dintorni,mi spiega pa- dre Teyol, vi sono cinque gesuiti im- pegnati in varie opere a beneficio dei più poveri: gestiscono una scuo- la che ospita 480 ragazzi degli slums, dal 1°all’8° grado; vicino all’o- spedale islamico hanno aperto il 22 MC LUGLIO-AGOSTO 2008 INDIA nuovi quartieri di Cyber City , dove sono sorti alti edifici avveniristici, tuttora circondati da cantieri e lembi di campagna in cui pascolano le pe- core. Sui quotidiani si vedono pub- blicità che ricordano l’America: qui come a Mumbai si offrono case di lusso con aria condizionata e campi da golf, nonostante l’allarme sul fu- turo incerto per quanto riguarda l’e- nergia e l’acqua. GULBARGA L’autista che ci guida in questo viaggio verso lo stato del Karnataka si chiama Shankar, è indù e sovente si ferma per donare offerte ai templi. Robusto, dalla pelle scura e dall’in- glese incerto,mi parla con orgoglio della sua famiglia. La moglie è un’in- segnante che ha lasciato il lavoro per curare i due figli. «Voglio che i ra- Guardiano di un tempio parsi a Mumbai. I parsi sono i discendenti dei persiani emigrati in India più di 10 secoli fa, per sfuggire alla persecuzione in seguito alla conquista islamica.
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