Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008
MISSIONI CONSOLATA lazione con il suo cognome. «Certa- mente, mio padre e tutti i miei ante- nati erano pescatori e vivevano sul mare, sull’isola di Colaba - spiega Raj -.Da bambino ho imparato a pescare; poi sono andato a scuola e ho potuto frequentare il college ». Qualche anno fa il governo ha ripuli- to le spiagge, fatto togliere le capan- ne e trasferito tutte le famiglie koli in abitazioni moderne. «Ho quasi 25 anni e i miei mi a- vrebbero trovatomoglie, come da tradizione;ma voglio aspettare al- meno i trenta e farmi prima una po- sizione» continua iI ragazzo, che mo- stra di avere idee chiare. Ricordo la visita che feci 10 anni fa a Sassoon Docks, il porto pescherec- cio sull’estrema punta dell’isola di Colaba. All’alba le pescivendole, se- dute su grandi cesti di giunco, aspet- tavano l’arrivo dei battelli,mentre le donne koli camminavano fiere sui moli, nei costumi tribali ricchi di co- lore e specchietti.Avevano il diritto di vivere sul mare che circonda Mumbai, ora abitano come Raj case dotate di acqua ed elettricità,ma raggiungibili in due ore di treno. Il giorno dopomi rendo conto che l’atmosfera è cambiata nella vecchia Bombay: una fiera d’arte contemporanea è aperta accanto al museo archeologico.Qui si possono vedere ragazze con il cellulare, che vestono in jeans e frequentano loca- li alla moda, tra i quali un paio di ge- laterie italiane. Amy, Rashna e Aban sono tre da- me che incontro sulla soglia di casa, un condominio sul lungomare che conduce alla Gate of India. Le saluto, mi fermo a chiacchierare, poi chie- do: «Siete parsi?». Stupite, annuisco- no e scoppiano a ridere quando ri- spondo alla loro curiosità, spiegan- do che la pelle chiara e il profilo del naso non potevano che essere parsi. «Siamo 65 mila a Bombay,ma in questi giorni siamomolti di più: è stagione di matrimoni e riceviamo le visite della diaspora.Dall’America, dall’Australia, da ogni dove arrivano e si fermano presso amici e parenti». Nel quartiere vi sono alcuni dei 9 grandi complessi di appartamenti parsi esistenti a Mumbai, chiusi e controllati da una guardia.Vedove, anziani e famiglie vi abitano e si sen- tono protetti. Questa metropoli cosmopolita mi affascina anche per la sua ricchezza culturale e la possibilità di venire a contatto con gente di diversa estra- zione e cultura. HYDERABAD Partiamo dal moderno terminal nazionale con un aereo della Jettlite, una delle nuove compagnie india- ne, diretti a sud, nel cuore del sub- continente. Sorvoliamo un territorio aspro e scuro, segnato da fratture drammatiche, dighe e laghi artificia- li, oggi oggetto di polemiche e ri- pensamenti, a causa delle conse- guenze negative sull’ambiente e sulle popolazioni. Hyderabad è estesissima; su una superficie di 170 kmq gli abitanti so- no saliti in pochi anni a 5 milioni.Nel centro congestionato dal traffico è difficile camminare: non vi sono marciapiedi e il nuovo tecnologico convive con la vecchia India di ac- cattoni, mucche, carretti e moto. La città si è ampliata a ovest, nei MC LUGLIO-AGOSTO 2008 21 Mumbai, nome ufficiale dal 1995 di Bombay, termine di probabile origine portoghese, che significa «baia bella»: sopra, la Stazione Vittoria; sotto, Gateway of India (porta dell’India).
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