Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2008
nella terra e una manciata di sassi, e il tempo passa in allegria.Alcuni ma- schietti hannomesso le mani su un pezzo di fil di ferro. Tutti son con- centrati sulle mani del più grandicel- lo che piega e ripiega per dar forma a quelli che dovrebbero essere un paio di occhiali. Più in là alcune bambine vanno su e giù negli scivoli dell’asilo,mentre altre si ammucchiano su un girello fatto girare a tutta forza.Una bim- betta dalla risata facile è tutta ba- gnata nel tentativo di aiutare la mamma a lavare i panni. Più in là, un capanello di bambine ha trovato un nuovo gioco: sono indaffarate a rifa- re le trecce alla loromamma. In un angolo riparato dal vento, dietro il centro pastorale, è la «cucina» dei ri- fugiati. La luce radente del mattino esalta il fumo e plasma il vapore del- le pentole fumanti, piene di uji (mi- sto di latte e farina) per la colazione mattutina. Una ragazza in età scolaremesco- la e rimescola la bollentemistura pri- ma di versarla agli anziani che, lascia- to il conforto del sole, attendono, non proprio pazienti, la loro razione. La colazione diventa momento di socializzazione, tanto più che duran- te il giorno c’è ben poco da fare. L’ uji bollente ridona un po’di cal- MISSIONI CONSOLATA MATTINODI SABATO SANTO Sole rosso stamattina,promessa di pioggia. La vita inmissione comincia presto. Entro nella chiesa ancora buia, cerco l’interruttore della luce, nell’angolo dietro la porta laterale. C’è qualcosa in quell’angolo, cerco di non calpestarlo.Accendo un neon per me. Tra un salmo e l’altro,mi scappa l’occhio. Il fagotto nell’ango- lo si muove,due gambe emergono dall’ombra, un bastone... si alza, e- sce... Allora mi ricordo del vecchio turkana cieco, che ogni mattina è il primo a entrare in chiesa e si rintana là, in quell’angolo, all’ombra del ta- bernacolo, in silenziosa preghiera. A colazione ci vediamo con i due missionari. I piani del giorno son presto fatti. Pulizia, distribuzione del cibo, appuntamento settimanale con i ciechi e i poveri, controllo del- l’acqua, manutenzione ai bagni che sono a rischio di travasare, prepara- zione della veglia pasquale, incontro con i 70 che riceveranno il battesi- mo durante la veglia, connessione del generatore alla chiesa nel caso (normale) che la luce manchi, e tan- te altre piccole cose ordinarie e straordinarie... Armato di macchina fotografica comincio a osservare la vita che rico- mincia negli spazi sicuri della mis- sione. Mamme e bambini comincia- no a emergere dal salone. I vecchi sono seduti su una scalinata per ri- scaldarsi al primo sole dopo una notte umida e fredda. E non è solo il freddo che li rende mesti,ma è l’in- certezza del futuro. Le mamme sono già indaffarate a lavare i panni e con i panni i loro bambini più piccoli, attente a usare l’acqua con parsimonia.Anche se a- nimata dai colori dei panni che si stanno progressivamente imposses- sando di ogni siepe, rete e filo della missione, la scena dà tristezza, per- ché quello che normalmente è ge- stito in privato, ora è davanti agli oc- chi di tutti, non essendoci spazi pri- vati per l’igiene personale, senza arrivare al lusso di una doccia. Bimbi e bimbe più grandi sono sparsi qua e là nel campo da pallone e quello di pallavolo.Un gruppetto gioca in un angolo: una buchetta MC LUGLIO-AGOSTO 2008 13 Toiletta mattutina, con un pizzico di tristezza...
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