Missioni Consolata - Giugno 2008

MISSIONI CONSOLATA MC GIUGNO 2008 63 economici di un cittadinomedio,per esempio dovrebbero avere la cosid- detta“carta verde”per avere diritto al- l’assistenza sanitaria gratuita,mamolti di loro non riescono ad ottenerla. Spesso fanno lavori umili e pesanti senza contributi e senza tutele,con sti- pendi da fame».La discriminazione si esprime al meglio quando si giocano le partite della nazionale turca nelloA- tatürk Stadium,sulla collina di fronte adAyazma:gli abitanti vengono inti- mati dalla polizia a non uscire dalle baracche per evitare che il pubblico internazionale veda cosa c’è fuori dal- lo stadio.Tra nonmolto questamisura d’ordine pubblico non avrà più nessu- na importanza:Ayazma sarà sinonimo di villette a due o tre piani con giardi- no, dove le classi abbienti potranno muoversi liberamente. Intanto,aTarlabashi ... Il quartiere di Tarlabashi è legger- mente più agiato di Ayazma e non si trova in periferia,ma nel cuore com- merciale di Istanbul. ATarlabashi la Bilgi Universitydi I- stanbul è presente con un ufficio.Nel quartiere, i problemi relativi a educa- zione, povertà e discriminazione ven- gono affrontati con l’aiuto di operatori e assistenti sociali.Ceren lavora con i bambini:«I problemi principali sono la mancanza di scolarizzazione e di strut- ture per bambini e anziani,e ovvia- mente la povertà». Il professor Alper Unlu della Istanbul Technical University ha tenuto conto di queste problematiche e ha capito che qualsiasi piano di riqualificazione ur- bana deve passare attraverso una loro soluzione. Il progetto di recupero del- l’area che ha presentato allamunici- palità prevede la costruzione di scuo- le, centri culturali e sportivi per i resi- denti, insieme al restauro degli edifici, ma lamunicipalità di Beyo ğ lu ha pre- ferito il piano presentato da un com- merciante che possiede un hotel nella zona e che è riuscito amettersi d’ac- cordo con gli enti locali.«Istanbul do- vrebbe essere capitale europea della cultura nel 2010,ma,quando si valute- ranno i risultati di questi progetti, il co- mune e gli enti locali dovranno affron- tare problemi seri». Dello stesso parere è Jean-François Perouse, sociologo urbano direttore dell’Osservatorio urbano di Istanbul, facente parte dell’Istituto francese di studi sull’Anatolia:«Gli enti locali han- no come obiettivo primario far lavora- re le società di costruzione legate al- l’Akp, lo sviluppo del turismo e la di- versificazione sociale.Presentano questo progetto come un restauro dell’intera città per il 2010,ma aree co- meTarlabashi e Ayazma devono esse- re svuotate per essere riempite di resi- denti appartenenti alla classe borghe- se, che ha un reddito più elevato e puòmigliorare l’immagine della città, secondo le autorità locali.Ayazma verrà ricostruita con casette a pochi piani per nuovi ricchi.È una politica moltomiope». Le autorità centrali e locali promuo- vono il progetto di riqualificazione ur- Ayazma: i bambini del quartiere giocano tra cumuli di macerie.

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