Missioni Consolata - Giugno 2008

58 MC GIUGNO 2008 PARAGUAY in Ecuador e Morales in Bolivia. «In generale, noto un crescente interesse per approfondire il concetto di de- mocrazia, che non funziona solo tra- mite leggi o decreti,ma nasce da un nuovo soggetto politico, la società ci- vile appunto, che esige uno spazio proprio sempre più ampio dove po- ter contare.Questo in Europa non è successo, le idee altermondialiste non hanno prosperato come molti speravano» analizza il neopresidente del Paraguay. «Questa nuova onda creata dalla partecipazione attiva alla vita politica è in continuo avanzamento, e dalle nostre parti sta dando alla democra- zia di oggi una ricchezza inestimabi- le. Da semplice oggetto nelle mani di poche persone al potere, la cittadi- nanza è diventata oggi la protagoni- sta del proprio destino: reputo que- sto cambiamento la principale rivo- luzione del XXI secolo». P arole forti, dirette.Nel suo stile di vescovo abituato ad avere a che fare con problemi concreti, necessità profonde delle centinaia di suoi fedeli.Quei fedeli a cui ha dovu- to dire addio un anno e mezzo fa, quando ha maturato la scelta di cam- biare vita. Su questo tema Lugo si sofferma volentieri,nonostante si trovi in una situazione delicata, soprattutto nei suoi rapporti con il Vaticano, tanto che due giorni dopo la vittoria ha chiesto ufficialmente scusa al papa per la sua richiesta di riduzione allo stato laicale, richiesta che gli era stata respinta; rimane invece la sospensio- ne a divinis , cioè, la proibizione delle funzioni sacramentali. «Dellamia rinuncia al servizio di ve- scovo per dedicarmi inmodo attivo alla politica si è parlatomolto. E an- ch’io ho discussomolto conme stes- so - confessa Fernando Lugo -. Il 18 dicembre 2006 ho comunicato lamia decisione,ma devo confessare che la notte precedente, il 17, è stata la più lunga di tutta lamia vita.Non è stato per niente facile,non è facile lasciarsi alle spalle 30 anni di vita religiosa, to- talmente dedicata alla chiesa,per poi decidere un giorno di abbandonarla e buttarsi in un’altra attività». «Oggi, a distanza di tempo - conti- nua il neopresidente, rivelando più a- pertamente i suoi sentimenti - mi sento felice, perché non ho alcun ti- more nel muovere i miei passi.Mi e- moziona il contatto con le persone che incontro ogni giorno e sentire la speranza che suscita in loro il mio nuovo ruolo politico». E sulla sua condizione attuale dice: «Penso di essere il primo vescovo del- la storia che rinuncia alla sua posizio- ne per dedicarsi al 100% alla politica. Ho svolto i 30 anni dellamia opera sa- cerdotale sempre in comunità rurali povere,omeglio impoverite, e ho sentitomolto da vicino le loro priva- zioni, i loro dolori: ecco le radici del mio cambio di vita.Ho capito che la sola azione pastorale non era suffi- ciente, c’era bisogno di un impegno ancora più diretto.Per questo ho in- trapreso la strada della politica». Nel dire questo, Lugo non nascon- de il suo terreno di formazione: «So- no un uomo religioso, fortemente in- fluenzato dalla dottrina sociale della chiesa e dalla teologia della libera- zione, che sono le fonti ispiratrici del mio pensiero e delle mie azioni». Per molti, Fernando Lugo ha rac- colto l’eredità di monsignor Oscar Romero, l’arcivescovo salvadoregno ucciso da sicari governativi nel 1980 per la sua difesa incessante degli ulti- mi. La speranza è che, a differenza di Romero, il destino dell’ex vescovo paraguaiano prenda altre strade, quelle di un’America Latina final- mente libera dal terrorismo degli an- ni bui di quasi tutta la sua storia. L’avere attorno a sé governi «ami- ci», con cui raggiungere accordi in vari settori, di certo, può aiutare il Pa- raguay ad alleviare molti dei suoi problemi attuali; anche di questo a- spetto il neopresidente non esita a parlare: «Mi rendo conto che il nostro è un piccolo paese tra vicini molto grandi e potenti, tanto che il nostro più celebre scrittore nazionale,Augu- sto Roa Bastos, lo descrisse come “un’isola circondata da terra”. Ma non ci sentiamo affatto isolati.Oggi vo- gliamo essere parte di questo cam- biamento in atto nel continente, ov- vero di unmondo in pieno processo di integrazione, che cerca con dispe- razione un destinomigliore attraver- so cammini diversi dal passato, che nascono da una sorta di “unità nella Resti della chiesa di Trinidad, una delle otto reducciones fondate dai gesuiti in Paraguay per l’evangelizzazione dei guaraní. Indigeni guaraní vendono oggetti di artigianato a un turista.

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